1993 Anguilla-St.Barth-Saint Martin

 Perle nelle Antille 

.

E’ il 31 di Luglio quando partiamo da Linate alla volta di Francoforte dove è prevista la coincidenza internazionale per l’isola caraibica di Saint Martin. Per questa estate infatti la nostra scelta è caduta su Anguilla, un possedimento inglese nel nord est delle Antille. L’isola è pianeggiante ed arida ma nasconde spiagge tra le più belle di tutti i Caraibi. Alle 16.30 atterriamo al Pricess Juliana airport di Saint Martin, la parte olandese di questa isola divisa a nord con una invece francese. Un corrispondente locale ci porta insieme ad altre quattro persone all’imbarcadero dove in venti minuti di ferry boat raggiungiamo la nostra Anguilla. Consegna delle chiavi al nostro Sirena hotel e buonanotte. Sveglia presto il giorno dopo per godere appieno del fantastico mare dell’isola. Per questa mattina restiamo alla spiaggia dell’hotel sulla Mead’s bay. Il luogo è stupendo e più avanti è il complesso del Frangipane residence mentre più in lontananza si intravede il Malliohana, il miglior albergo dell’isola. Oggi rilassamento totale in spiaggia mentre il giorno successivo, dopo avere ritirato una Suzuki Fronte, partiamo alla scoperta dell’isola. Direzione sud e nelle adiacenze di una salina una bellissima spiaggia. E’ Shoal bay west, un grande arco di sabbia finissima con un complesso, il Cove Castles villa resort, perfettamente amalgamato con l’ambiente circostante. E’ praticamente deserta,  affascinante e vi sostiamo bellamente fino a mezzogiorno. Nelle vicinanze poi scopriamo un'altra spiaggia, Maunday’s bay con l’eccezionale Cap Juluca resort anch’esso perfettamente mimetizzato nella magia del Caribe e costruito in splendido stile moresco. Anche questo è un tratto di costa straordinaria ma complice un po’ la fame decidiamo di raggiungere il centro dell’isola immersi in decine di bellissimi flamboyant. Seguiamo la direzione di Sandy Ground e dopo aver ammirato dall’alto il bel porto vi scendiamo. Dopo pranzo passeggiamo sulla riva fra note reggie che movimentano tutto l’ambiente. Questa è la settimana del carnevale anguillano e c’è grande festa con barbecue e canti. Moltissimi yachts arrivano anche da Saint Martin per assistere all’evento. Ci sono anche numerosi rasta con i loro capelli così particolari. Ripartiamo quindi verso est fino a raggiungere Little Harbour dove c’è il Cinnamon reef hotel ma non ci piace la spiaggia perciò ripartiamo verso Rendevous bay dove sostiamo per un ora e mezzo di sole e mare in solitudine totale. C’è solo una famiglia di neri locali che sguazzano felici in acqua. La giornata è trascorsa piacevolmente e dopo essere ritornati in albergo per sistemarci è nostra intenzione regalarci una cena all’altezza che consumeremo in uno dei due più antichi locali dell’isola nella capitale The Valley. L’Old House restaurant è stato costruito nel 1774 e vi gustiamo per la prima volta una specialità del Caribe e di Anguilla in particolare: il conch, un mollusco che vive in grossa conchiglia che viene poi cucinato in diversi modi. In fondo è un esperienza anche questa!. L’indomani, dopo colazione con gli splendidi croissant del Sirena, via verso l’aeroporto per conoscere di qualche possibile escursione. In seguito ci si direziona verso il mare di Crocus bay. In se stesso la spiaggia non è bellissima ma una volta entrati in acqua, sulla destra, vicino alle rocce che costeggeremo, inizia uno stupendo acquario sottomarino con pesci e coralli  a profusione. Numerosissime gorgonie, coralli e pesci multicolori. Ammiriamo un pesce palla, un barracuda e persino una tartaruga di mezzo metro che prima intravedo e scappa ma che poi con immensa fortuna ritrovo fra un anfratto tra le rocce sommerse. Mi soffermo ad osservarla a lungo e poi mi riscappa via. A piacevole complemento dell’esperienza marina anche una bella aragosta. Che mattinata incredibile!. Proseguiamo costeggiando la riva rocciosa fino alla piccola spiaggetta di Little bay raggiungibile solo in barca e perciò orgogliosi di averla guadagnata a nuoto. Ritorniamo, spuntino e quindi via a Lower Shoal bay, un vero paradiso. Una spiaggia di circa tre chilometri davvero unica che ci regala dei momenti bellissimi. E’ senza dubbio una delle spiagge più belle mai viste. Al largo c’è una piccola barriera corallina che però pare un po’ rovinata. Incontriamo invece delle piccole meduse con le quale giocherò protetto dal guanto di gomma. Percorriamo tutta la spiaggia fino all’inizio di Upper Shoal bay, notevolmente più ventosa. Che giornata eccezionale!. Via al Sirene e quindi via verso Lucy’s, il più vecchio locale dell’isola che domina Sandy Ground. Ci siamo recati perché una pubblicità recava nel suo menù piatti a base di tartaruga ma purtroppo non siamo in stagione e perciò ripieghiamo su una cena e cibi più tradizionali come un red snapper (pargo). Il quinto giorno di viaggio si prospetta al mattino con un problema meccanico che ci risolvono sostituendoci temporaneamente l’auto con una piccola Jeep sempre della Suzuki. Si parte per l’altro capo dell’isola passando attraverso la capitale e proseguendo poi verso Shoal bay west. Raggiungiamo  in una mezz’oretta il porto di fronte al quale è il bel Scilly Cay. Saliamo con la jeep su per il promontorio dal quale si scorge Scrub Island. La strada è brutta ma si domina dall’alto uno stupendo mare multicolore. Vaghiamo in questa parte un po‘ desolata dell’isola per poi puntare verso Lower Shoal bay. Solita attività marina in questa spiaggia da favola e quindi in albergo dove ci riconsegnano la nostra auto originale sistemata. Di sera da Pimm’s, a Cap Juluca in uno dei top restaurant, direttamente sulle rocce del mare del resort. Questo è un ristorante noto in tutto il mondo immerso in un ambiente da favola dove gusteremo una seared grouper con fagioli neri e scaloppe di seefood con una cremina delicatissima. Cenare in questi luoghi è come  far parte di una magia che si traduce in piatti da deliziare il palato. La mattina seguente siamo in pace col mondo e ci rechiamo verso l’aeroporto per ritirare i biglietti dell’escursione che abbiamo deciso di fare a St. Barth e poi nuovamente a Crocus bay. Questa volta  nuotiamo oltre Little bay fino a raggiungere le grotte in prossimità di Lower Shoal bay. Un tragitto fantastico dove godremo di spettacoli marini mai visti. Una seppia, un pesce palla, gorgonie e quattro aragoste fino alla Fountain cavern. Divertimento massimo fino a sostare in una spiaggetta persino oltre Little bay. Mangiamo qualcosa in un ristorantino sulla Crocus Bay e quindi terminiamo a Lower Shoal bay. Giornata eccezionale conclusa al Sirena che intrattiene stasera i suoi ospiti con una spettacolo di folklore locale e dove gusteremo una ottima cena a base di zuppa di fagioli neri, crayfish e aragosta bagnati da uno Chateau San Miguel sauvignon blanc del 91 della Columbus valley, ottimo, corposo ed aromatico. Il giorno seguente, subito a scoprire la spiaggia di Barnes bay dove restiamo fin quasi a mezzogiorno e quindi in albergo. Doccia volante per raggiungere poi la capitale ed assistere alla parata del carnevale. Ci appostiamo con l’auto all’ombra su un bel viale alberato in attesa dei carri. Sarà tutto un colore con majorettes, cantanti, danzatori e carri addobbati in un frastuono gioioso di musica tipo calypso. E’ una festa per tutti ma di più per la gente del posto. Come a Rio de Janeiro vince la squadra che avrà confezionato il costume, la musica e la coreografia migliori. Sarà una piacevole parentesi in una giornata che terminiamo più tardi sempre a Barnes bay. Di sera cena a Sandy Ground al Riviera, ristorante francese dove gustiamo un tonno ed un dorado. Il sole fortunatamente fa capolino anche il giorno dopo che trascorriamo  prima a Shoal bay west e quindi a Cove bay in un magnifico contorno naturale di spiagge e sabbia bianca. Il nono giorno si presenta come tutti quelli che lo hanno preceduto con un fantastico sole in cielo ed allora si decide di concederci nuovamente le emozioni di Crocus bay. Questa volta vedremo due murene, un pesce palla, un barracuda e poi ripartenza in direzione di Shoal bay west a gustare in un ristorantino sulla spiaggia delle superbe costine di maiale. Nuoterò poi fino al largo facendo letteralmente lo slalom fra le meduse. Di sera si cene al Palm Court del Cinnamom reef, uno dei migliori ristoranti dell’isola e con un Silverado sauvignon blanc 91 della Napa Valley gusteremo in entrata una island lobster bisque e una tartara di tonno pinna gialla  con capperi e maionese. Di secondo cernia con salsa di banana ed un pescespada con passion fruit e ginger. Il palato ringrazia dal paradiso a cui lo abbiamo fatto salire e poi in albergo a dormire dato che domattina la sveglia sarà molto presto. E’ in programma la nostra escursione a St. Barth perciò raggiungiamo il piccolo aeroporto locale di Wallblack e con un twin otter a 6 posti voliamo verso l’isolotto sorvolando prima la regione di Basse Terre di Saint Martin. Subito dopo atterriamo nella capitale Gustavia sfiorando pericolosamente una collina sotto la quale, di fronte alla baia di St. Jean è stato costruito l’aeroporto. Storia tutta francese per questa isola e particolarmente bretone con leggera parentesi svedese quando fu data loro in cambio dell’utilizzo del porto di Goteborg. La capitale infatti è dedicata al vecchio re Gustavo di Svezia. Noleggiata una simpatica mini moke partiamo per la visita di questa collinosa isola cha ha vissuto nella sua decorosa povertà per secoli ma poi il turismo, quello d’elite, la scoperta ed ora passeggiare nelle vie della sua piccola capitale sembra di essere a Montecarlo. Tutto è in ordine, perfetto, curato. Solo bianchi, ovunque bianchi. Si parte verso nord ovest a Corossol, luogo isolato e caratteristico abbastanza fuori dai percorsi turistici. Si sale fino in cima ad una collinetta da dove si può godere del fantastico paesaggio circostante. In basso è anse Flamand e Grand Colombier. In fondo si vede Anguilla. Tutto intorno solo ville di milionari. Direzioniamo verso Anse Laurent attraverso un giro ideale che percorre tutto il perimetro dell’isola. Gran Cul de Sac e Petit Cul de Sac. Su e giù fino alla bella anse de la gran Saline, paradiso dei surfer, infatti qui il mare è più movimentato. St. Barth è un isola strana. Qui un operaio riesce a guadagnare più di una segretaria di capo d’azienda di Parigi. Torniamo a Gustavia per pranzare e fare un giro fra le sue lussuose vie piene di boutique e gioiellerie. E’ ora di tornare sulla nostra isola e così raggiungiamo l’aeroporto ritornando ad Anguilla per finire la giornata nella spiaggia del nostro albergo a  Mead’s bay. Di sera cena in loco con canti e fondue bourghignon. L’indomani mattina rimaniamo al Mead’s bay ma questa volta verso il Malliohana. Costeggio tutte le rocce sotto l’hotel scorgendo un aragosta che tento senza successo di catturare ed un polipo. Quindi a Shoal bay west per gustare le solite costine di maiale e poi ancora alla Mead’s bay con avvistamento di un barracuda e di una piccola cernia. Di sera cena raffinatissima al Coccoloba con angus black beef.. La nostra permanenza sull’isola sta arrivando a conclusione e l’indomani decidiamo di scoprire la spiaggia di Long bay. Il vento ci da un po’ di fastidio perciò ci spostiamo a Rendevous bay e quindi al nostro Mead’s bay nuovamente dove vicino alla riva scorgo due piccole murene e per la prima volta un pericoloso pesce pietra. Anche questa sera cena straordinaria all’interno del miglior albergo dell’isola, il Malliohana, impreziosito con stupendi arazzi haitiani. Per la prima volta proviamo un trigger fish( pesce balestra ) con un Vichon della Napa valley del 89. Ultimo giorno su Anguilla che trascorriamo nella straordinaria  spiaggia di Shoal bay west. Difficilmente potrà accadere qualcosa che offuscherà alla nostra mente la memoria delle fantastiche giornate trascorse nelle sue spiagge da favola. L’unica nota stonata sarà alla fine solo il costo spropositato della vita che qui impone al turista un esborso davvero fuori dal comune, ma per due settimane all’anno ne vale davvero la pena. Di mattino presto partenza verso il piccolo Wallblake dove con un twin otter raggiungiamo il Princess Juliana airport di Saint Martin. Abbiamo deciso di terminare il nostro viaggio dedicando un paio di giorni anche a questa altra isola del Caribe. Eccoci atterrati. Noleggiata una Toyota Corolla partiamo verso Grand Case dove troviamo una stanza in una sorta di residence. Sistemiamo le nostre cose e ripartiamo subito verso Mullet bay, spiaggia però affollata essendo all’interno di una cornice di parco nelle vicinanze di grandi alberghi.. Dopo una breve sosta ci spostiamo a Coupecoy beach luogo che gratifica maggiormente il nostro spirito. Via ancora poi alla scoperta di altre spiagge arrivando a Rouge bay e poi a Long bay dove faremo un ottimo snorkelling ammirando gorgonie ed altri bei coralli. Lasciamo a malincuore Long bay per Orient beach molto lunga ed affollata. Il tempo si sta mettendo al brutto ed ogni tanto qualche goccia di pioggia disturba la nostra esperienza balneare. La giornata è comunque terminata e dopo una buona doccia  via a Gran Case per la cena in un localino però anonimo. Passeggiata e via a letto. Il giorno dopo, colazione nella simpatica Marigot, capitale della parte francese dell’isola. Si racconta che due gruppetti di prigionieri appunto olandesi e francesi sfuggiti agli spagnoli, si accordarono per spartirsi l’isola che da allora è sempre stata politicamente così anomala. Nessuna intenzione dei locali ambire all’indipendenza. Stanno bene così come stanno e seppur non come a St. Barth anche qui a Saint Martin si percepisce una atmosfera di ricchezza. Le case sono tutte più che decorose. Torniamo, per sistemare le nostre cose e quindi via per un giro nel lato nord est dell’isola. Andiamo in cima al Pic Paradise dove si gode una buona vista di Basse Terre e poi ci rechiamo verso nord dove ammiriamo Baie Flamande e Oyster point. Infine eccoci a Philipsburg, capitale della parte olandese. E’ una cittadina incredibile, con una densità di gioiellerie da far invidia a Valenza Pò. Locali sfavillanti ed una ricchezza quasi vergognosa, imbarazzante. Pranziamo in un locale italiano, il San Marco e raggiungiamo quindi l’aeroporto da dove facciamo ritorno in Europa, prima atterrando a Francoforte e quindi a Linate. Anche questo viaggio è terminato ma lo conserveremo gelosamente all’interno del nostro scrigno misterioso.

 

Proprietà letteraria riservata. Copyright © 2004 Daniele Mazzardi
Grafica, layout e testi sono di esclusiva proprietà dell’autore. Tutti i diritti di riproduzione riservati. E' vietata la copia su altri siti Web, mailing list, riviste cartacee, cd-rom  e libri senza l'autorizzazione dell’autore. Da questo divieto è esclusa la duplicazione per utilizzo personale.