2009  BARCELLONA

La cuidad Condal

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Palau de la Generalitat

 

Per la prima volta abbiamo usufruito delle vantaggiose offerte della Ryanair. La cuidad Condal è una città troppo appetitosa per lasciarsela scappare. Nell’arco di tre giorni, quasi completi, l’abbiamo visitata scoprendone le sue maggiori peculiarità. Partiti da Orio al Serio alle 8.45, siamo atterrati all’aeroporto di Girona alle 9.10 prendendo in seguito il pullman che, in circa un ora, ci ha portato alla Estacion Norte. Quindi taxi fino all’albergo Toledano, direttamente sulle Ramblas, a pochi passi da Placa de Catalunya. Già da subito m’accorgo quanto la lingua catalana sia differente dal castigliano che ho sempre parlato nei paesi di lingua spagnola del mondo. Il catalano è un popolo orgoglioso, non si considera affatto spagnolo. Barcellona è la capitale della regione autonoma catalana, incorporata interamente e a malavoglia dallo stato spagnolo solo dopo la sconfitta subita nella battaglia del 1714. Sistemate le nostre cose, eccoci proiettati nelle Ramblas. Il tempo è sereno, il sole piacevolmente tiepido. Attraverso calle de la Boqueria, raggiungiamo la famosa Place de Sante Jaume, nel cuore del Barrio Gotico. E’ qui che i romani fondarono il loro avamposto da cui lentamente si sviluppò la Barcellona medievale. Ecco il Palau de la Generalitat, sede del governo della Catalogna e di fronte l’Ayuntamento, il municipio. Dalla piazza imbocchiamo la Carrer del Call, via principale del quartiere ebraico medievale, arrivando poi alla Eglesia de Santa Maria del Pi, chiesa gotica eretta tra il XIV e il XVI secolo. Molto bello è il rosone centrale, sopra l’entrata, considerato da molti il più grande del mondo. Da qui raggiungiamo la Eglesia de Sant Felipe Neri, con la facciata crivellata dai colpi delle mitragliatrici. Sembra che alcune truppe franchiste abbiano effettuato esecuzioni sommarie proprio qui, subito dopo la marcia sulla città del 1939. Accanto alla chiesa è il pregevole Palau Episcopal. Un'altra bella via, la Carrer del Bispe e quindi ci troviamo di fronte alla famosa Catedral, il monumento più importante della città. Purtroppo ci sono delle impalcatura frontali che ci impediscono di ammirarla appieno. Costruita tra il 1298 e il 1460, è composta da uno spazio svettante suddiviso in tre navate. Le colonne, alte, slanciate. In mezzo alla navata centrale si trova il coro di legno intarsiato. Lateralmente le belle vetrate istoriate. Davanti all’altare c’è una scalinata che porta alla cripta che contiene la tomba di Santa Eulalia, una dei due patroni della città. Con l’angusto ascensore che si trova nella cappella de los Animes del purgatorio, saliamo sino al tetto da dove si ammira una torre e buona parte della città. Costeggiando il fianco orientale della Catedral giungiamo al complesso di edifici che un tempo formavano il Palau Reial Mayor. Passeggiando gradevolmente all’interno del Barrio Gotico, giungiamo nei pressi della via Laietana, sede del palazzo delle poste. Attraverso la Carrer del Consolat del Mar, ammiriamo la Llotja, la Borsa valori della Barcellona medievale. Nella vicina Placa de Santa Maria del Mar, entriamo nella chiesa gotica omonima. All’esterno appare molti più bella che dentro, spogliata come è stata dagli anarchici nel 1909 e 1936. Costruita a tempi di record(59 anni), la chiesa si distingue per la sua armonia architettonica. Qui vicino c’è il museo Picasso, ma la fila è molto lunga e preferisco non giocarmi i figli già al primo giorno. Torniamo al Pg de Colon, passeggiando lungo la Ronda del Litoral fino alla bella Placa del Portal de la Paz. Qui si erge la statua di Colombo, costruita per l’esposizione universale del 1888. Il monumento ha un piccolo ascensore che consente di salire per 60 metri e guardare meravigliati del panorama, con i porti della città catalana. Risaliamo quindi le Ramblas, la passeggiata principe della città, costellata da negozi e da  palazzi dalla notevole architettura. In centro, in mezzo ai due controviali laterali, bancarelle di fiori, uccellini e un numero altissimo di artisti di strada che deliziano i passanti con le loro performance originali. Ci addentriamo nella Placa Reial, dove dietro alle facciate neoclassiche dei palazzi presenti ci sono numerosi locali e ristoranti. La piazza fu creata sul sito di un convento, uno dei tanti andati distrutti in seguito alle leggi di espropriazione che privarono le chiese di tutta la Spagna di gran parte dei loro beni immobiliari. I lampioni vicino alla fontana centrale sono le prime opere conosciute del grande Gaudì, di cui ammiriamo poco dopo, nella vicina Carrer Nou de la Rambla, il Palau Guell, splendido palazzo modernista, uno dei pochi all’interno della città vecchia. L’Unesco l’ha dichiarata patrimonio dell’umanità insieme ad altre opere dello stesso artista come la Sagrada Familia, Casa Batlò, la Pedrera, Parco Guell, Casa Vicens e la cripta della colonia Guell. Il pomeriggio è stato ben sfruttato. Dopo un salto in albergo, ceniamo gustando una ottima paella de mariscos e un vina sol bianco. L’indomani, sveglia alle 7.00 per raggiungere in fretta, dopo colazione la Sagrada Famiglia in Carrier de la Marina. I cancelli aprono a momenti e per fortuna c’è poca fila, non come quella che osserveremo alla nostra uscita. Cominciamo la visita dalla facciate della Natività. Il suo incredibile slancio verticale impressiona, e a più di 100 anni dall’inizio dei lavori è ancora in costruzione. Nessuna sa esattamente quando questi finiranno. Oltre due milioni di turisti la visitano ogni anno. All’interno è pressoché inutile entrare dato che sono presenti solo impalcature e sacchi di cemento che deludono fortemente. La cosa più bella sono le due facciate: quella della Natività e quella della Passione. Ciascuna possiede quattro torri altissime, mentre la principale facciata della Gloria è sotto lavori. Il progetto di Gaudì contemplava un tempio lungo 95 metri, largo 60 in grado di accogliere 13.000 persone, con una torre centrale di 170 metri e altre 17 di 100 metri. Le 12 torri lungo le tre facciate dovevano rappresentare gli apostoli e le restanti cinque la Vergine e i quattro evangelisti. A causa della sua avversione per le linee rette, Gaudì conferì alle sue torri profili curvilinei e le rivesti di un intrico di sculture. Con un ascensore all’interno di una delle quattro torri della facciata della Natività, raggiungiamo la cima da dove si ammirano le guglie ed un piacevole panorama della città. Dopo essere scesi ed aver goduto della straordinaria facciata della Passione, ripartiamo seguendo un itinerario che ci dovrebbe portare fino al gradevole quartiere di Gracia. Colle de Provencia fin quasi all’Avinguda Diagonal dove è la Casa Macaya, costruita nel 1901 dall’altrettanto celeberrimo Paig i Cadafalch. Dopo la Casa Granell, si decide di recarsi in taxi al parco Guell che però non ci impressiona, così di nuovo via, verso Placa della Virreina a Gracia. Discendiamo in questo piacevole quartiere la Carrer de Torrijos, fino al Mercat de l’Abaceria central. Seguiamo un itinerario che passa attraverso il bellissimo Carrier Gran de Gracia, dove possiamo ammirare stupendi edifici che giungono al loro massimo splendore con la Casa Fuster, ora trasformata in un albergo di lusso. Prima di ridiscendere verso Placa de Catalunya, percorriamo un tratto della Avinguda Diagonal fino alla curiosa Casa de les Punxes, dalle caratteristiche guglie appuntite. Siamo nell’elegante  quartiere dell’Example, dove i palazzi sono di pregevolissima fattura, come Casa Thomas, costruita nel 1898 dall’altro grande architetto Domenech i Montaner. Quindi la bella Casa Granell, fino a raggiungere sul Pg de Gracia la celeberrima La Pedrera, capolavoro di Gaudì. Costruita nel 1906 per ospitare appartamenti e uffici, è ufficialmente conosciuta col nome di Casa Milò dal nome del suo committente. Il nome La Pedrera le deriva dalla stupenda facciata di pietra scavata e plasmata. L’effetto onda è enfatizzato dagli elaborati balconi in ferro che paiono delle vere e proprie opere d’arte. Al pubblico è aperto l’ultimo piano e il tetto, dagli elaborati comignoli, ben visibili anche dal lato strada. Proseguiamo verso sud fino all’altro capolavoro di Gaudì: Casa Batlò. E’ uno degli edifici residenziali più bizzarri d’Europa. La facciata è costellata di frammenti di mattonelle azzurre, lilla e verdi. La casa è di proprietà della famiglia di Chupa Chups. Con un taxi raggiungiamo ora la cima del Montjuic, nei pressi del castello che visitiamo interamente. Offre una vista strategica sul mare e sul porto. Risale alla fine del XVII secolo e per tutto il suo passato è stato usato per sorvegliare la città, oltre che a luogo di detenzione. Ora ospita il museo militare. Con una cabina del teleferico scendiamo due stazioni fino alla Avenida di Miramar che costeggia un bel parco: il Jardi de les Escultures. Ci dirigiamo a piedi verso il villaggio olimpico dove visitiamo lo stadio di calcio con la sua pista di atletica. Ancora qualche centinai di metri ed ecco il museo nazionale d’arte catalana che accoglie al suo interno molti altri musei minori. Scendiamo alla piazza con fontana Marquez de Foronda e percorriamo poi la bella avenida de la Reina Maria Cristina fino alla successiva e piacevole Place de Espana. Quindi un'altra lunghissima passeggiata lungo la Gran Via de Los Corts Catalanes fino al nostro Toledano, sulle Ramblas. Cena serale al vicino Living Barcelona, gustando un timballo de bacalao e zarzuela. Il terzo e ultimo giorno si presenta plumbeo. Dopo colazione torniamo a visitare il Barrio Gotico e nuovamente la Catedral. Usciti, percorriamo l’avenida de la Catedral fino al Mercato coperto di Santa Caterina. Al suo interno moltissimi banchi di generi alimentari, con prelibatezze gastronomiche che sarebbero da gustare con metodica calma. Entriamo nuovamente nel Barrio, oltre la via Laietana, passeggiando all’interno di vicoli caratteristici che riservano continue sorprese. Belle inferriate, balconi, negozi affascinanti. Girovaghiamo senza precisa meta finendo alla Plaza Santa Maria del Mar, dominata dalla bella chiesa gotica giù ammirata il primo giorno. Da lì percorriamo tutta la Via Laietana fino ad incrociare il Pg de Colon. Passato il Palau del Mar, costeggiamo la zona del porto turistico, Port Vell, per poi inoltrarci nel quartiere della Barceloneta. Tranquillo, grazioso e con vie tutte parallele. Sbuchiamo sul mare, nei dintorni delle spiagge di San Sebastiano. Gente che fa jogging, siede sulle panchine respirando aria di mare. Comincia a piovere, così decidiamo di visitare il famoso acquario di Barcellona. La struttura è molto simile a quella di Genova, con vasche contenenti una gran quantità di pesci. Il climax si raggiunge nell’enorme vasca che circonda i visitatori da tre lati(persino sopra la testa) e dove s’ammirano gli straordinari pesci luna ed alcuni tipi di squali come il toro. Usciti ci dirigiamo ancora nel Barrio Gotico, entrando in un fumoso localino a gustare tapas. Torniamo sulle Ramblas, finché comincia a piovere davvero, così decidiamo di entrare nel sito più interessante dei paraggi: il mercato della Boqueria. Formaggi e salumi interessanti, frutta esotica e delikatessen d’ogni tipo. Dopo una rapida visita in un centro commerciale di Placa Catalunya, torniamo all’albergo per ritirare i nostri bagagli. Riposiamo qualche minuto, sistemandoci prima di ripartire in taxi verso l’Estacion Norte. Saliamo sul pullman diretto all’aeroporto di Girona e quindi il ritorno ad Orio la Serio. Vacanza brevissima, ma intensa ed estremamente goduta.

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