2009  BERLINO

La capitale riunificata

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Topographie des Terrors

 

In orario, parto alle 6.30 da Orio al Serio. Direzione Berlino Shonefeld dove atterro alle 8.10. Alla vicina stazione ferroviaria prendo un treno che mi porta in tre fermate alla famosa Alexanderplatz e da qui sei fermate della metro U-bahn 2 fino alla fermata di Mohrenstrasse. Segnalo la mia presenza al Berlin hostel, già prenotato dall’Italia, e quindi do subito inizio alla visita. Mi dirigo verso la vicina Topographie des Terrors nel quartiere di Kreuzberg. Durante il Terzo Reich era l’indirizzo più temuto di Berlino. Nel 1934, tre dei più terrificanti dipartimenti nazisti avevano qui il loro quartier generale, facendone il cuore del governo nazionalsocialista. Dopo la guerra i palazzi furono abbattuti ed ora  restano soltanto tratti del muro divisorio tra la zona est e ovest. Un occhiata al Martin Gropius Bau e quindi via verso il checkpoint Charlie, il luogo più fotografato di Berlino. Tra il 1961 e il 1990 questo era l’unico punto di attraversamento tra Berlino est e ovest. Nel 1990 fu chiuso formalmente con una cerimonia alla quale parteciparono i ministri degli esteri delle quattro nazioni che controllavano la città: Stati Uniti, Francia, Inghilterra e Unione Sovietica. Ora resta solo una copia della cabina da cui si effettuavano i controlli, i sacchi di sabbia e la famosa scritta sul lato ovest. Intorno, cartelloni, ricordano i momenti della Guerra Fredda.  Passeggio per la commerciale Friedrichstrasse giungendo nella zona del Judisches museum, progettato dall’architetto Libeskind e con le finestre che sembrano in frantumi. Raggiunta la piazza al termine della via, la Mehringplatz, ritorno verso nord e la zona Unter den Linden Dopo la Liepzingerstrasse, gli edifici, i negozi si fanno più lussuosi. Sono nella zona delle gallerie dove ci sono i famosi centri commerciali: il quartiere 205 e 206 e la Galerie Lafayette, filiale della celebre casa francese. Taubenstrasse, Jagerstrasse, Charlottenstrasse sono vie piene di griffe internazionali,  negozi di gioiellieri famosi. Prenoto per la cena al vicino Litter & Wagner e quindi eccomi ad una delle più belle piazze della capitale: Gendarmen Markt. Sul lato sud sorge il Deutscher Dom e su quello nord il Franzosischen Dom, molto simili specie nelle torri anteriori. La prima è un antica chiesa protestante costruita per la comunità degli Ugonotti espulsi dalla Francia dopo la revoca dell’editto di Nantes. Al centro della piazza è il magnifico edificio neoclassico della Konzerthaus, sede dell’orchestra sinfonica di Berlino. Di fronte la statua del grande poeta Friedrich Schiller. Via quindi lungo la Friedrichstrasse fino alla Behrenstrasse ed ecco l’Holocaust Denkmal, il memoriale dell’Olocausto. Non mi impressiona più di tanto. E’ solo un opera moderna realizzata in cubi di cemento. Al piano inferire si trova un centro di documentazione sul genocidio. Nei pressi il famoso hotel Adlon il migliore in città. Il lato principale da sul famoso viale Unter den Linden, proprio vicino alla Porta di Brandenburgo, il simbolo di Berlino, bella struttura neoclassica completata nel 1795 per la quale ci si ispirò all’Acropoli di Atene. Possente colonnato dorico e, in cima, la Quadriga, considerata simbolo di pace e smantellata da Napoleone che la portò a Parigi. Fu restituita solo nel 1814 divenendo il simbolo della vittoria. Molte panchine fanno da contorno a questa bella Parisierplatz con l’ambasciata statunitense e francese quasi di fronte l’una all’altra. Già che ci sono decido subito di recarmi al vicino Reichstag. Costruito per ospitare il parlamento tedesco fu finanziato dal denaro francese ottenuto come risarcimento di guerra. Tutt’intorno bei giardini e vari palazzi moderni con la residenza del cancelliere. Ritorno a Parisierplatz discendendo poi l’Unter den Linden. Locali, caffé e molti negozi turistici. Giungo a Bebelplatz Di fronte la statua equestre di Federico il Grande. Al centro della piazza si può notare un pannello inserito sulla superficie della strada che lascia intravedere una camera piena di scaffali vuoti. In questo punto avvenne il famoso rogo di libri da parte dei nazisti in cui furono bruciati circa 25.000 libri scritti da autori ritenuti pericolosi al Reich. Visito la St. Hedwigs, cattedrale cattolica dell’arcidiocesi romana di Berlino. Ricalca in parte il Pantheon romano. Ha una struttura sferica e la cripta ospita molte tombe di vescovi di Berlino oltre ad una sala con un piccolo tesoro fatto di calici e ostensori. Mi dirigo verso la Staatsoper, dalla facciata neoclassica che ospita il teatro dell’opera. Di fronte, l’università dedicata al famoso naturalista Humboldt. Adiacente, il palazzo dedicato ai soldati uccisi in tutte le guerre. E’ il Neue Wache. Proseguo lungo l’ampio viale fino ad attraversare il ponte sullo Spree. Il panorama è bellissimo. Il fiume di Berlino, con le sue imbarcazioni turistiche, il lato orientale dello Zeughaus il museo storico tedesco, ma di fronte a me uno dei monumenti più belli della città: il Berliner Dom, nella cosiddetta “Isola dei musei” dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’Umanità. Circondata dai due affluenti dello Spree, questa è forse la zona più affascinante della città. Il Berliner Dom occupa il lato orientale di un bellissimo piazzale con giardini. A nord l’Altes museum, tra le strutture neoclassiche più belle del mondo, dotato di un portico lungo 87 metri e supportato da 18 colonne ioniche. Entro nel Berliner Dom, costruito tra il 1747 e il 1750 sulla base di una vecchia chiese domenicana. La cattedrale includeva il mausoleo della famiglia Hozenzollern, uno dei più grandi in Europa. L’attuale struttura fu eseguita tra il 1894 e il 1905. La cupola centrale color rame è alta circa 98 metri. Dopo i danni subiti dall’ultima guerra è stata restaurata in forma semplificata e la cappella di quello che era il mausoleo è stata smantellata. L’interno è riccamente decorato e presenta molte note di pregio, primo fra tutti il bel altare maggiore circondato, in alto, dalle vetrate colorate dell’abside che raffigurano scene della vita di Cristo. Pregevole l’organo di Sauer e il pulpito. Visito quindi la cripta dove sono conservate i sarcofagi di numerosi re e regine delle famiglie imperiali. Il tempo passa e decido di salire la torre della televisione qui vicino A tutt’oggi è la struttura più alta della città con i suoi 365 metri. La piattaforma panoramica è situata all’interno di un enorme sfera di vetro e acciaio all’altezza di 203 metri. Eseguo tutto il percorso circolare ammirando la città di Berlino da tutte le sue angolazioni e quindi ridiscendo. Velocemente fino al vicino Pergamonmuseum. Tra quelli imperdibili nella capitale. Ospita una delle più famose collezioni di antichità d’Europa. Con l’audioguide inizio la visita e subito al primo salone ecco l’altare di Pergamo, proveniente dall’Acropoli dell’antica città dell’Asia minore. Nel museo le collezioni sono il risultato degli scavi intrapresi da archeologi tedeschi nel XX secolo. In un altro sala la grande porta del mercato di Mileto, una città romana dell’Asia Minore. E poi ancora la Porta Ishtar di Babilonia del IV sec a.c. Stupenda anche la ricostruzione della facciata del palazzo Mshatta del 744 d.c. palazzo giordano donato a re Guglielmo II dal sultano ottomano nel 1903 La visita prosegue interessante fra stanze piene di antichità del mondo mediorientale. Quindi salgo al piano superiore, la sezione dedicata all’arte islamica. Pregevoli mihrab, tappeti, brocche etc etc. La visita termina e decido di raggiungere il Markisches, una strada che costeggia lo Spree con abitazioni tra le più antiche della capitale. Lungo trasferimento fino al quartiere di Nikolaiviertel con le sue abitazioni e locali d’atmosfera, bordeggiato da un lato dallo Spree. Con la statua di San Giorgio che uccide il drago, la zona è costellata da bar e locali e dall’affascinante Nikolaikirche, oggi divenuta museo Il più antico edificio sacro della Berlino storica è di architettura gotica e presenta una particolare caratteristica: la doppia guglia. Sono stanco morto e sono già le 18.30. Ormai non ho più nemmeno tempo di tornare all’ostello a cambiarmi, così preferisco raggiungere Alexanderplatz. Per farlo devo passare  dal bel Municipio rosso: il RotesRathaus. Attraverso i bei giardini fino alla famosa piazza che ha una lunga storia anche se oggi non se ne avverte traccia. Nella zona si percepisce aria di trasandatezza e insicurezza. Alcuni barboni e molti giovani dall’aspetto trasandato e conciati come clown. Mentre mi dirigo alla Marienkirche, ne noterò molto altri occupare le panchine del parco. Di sera è meglio non mettere piede da queste parti. Entro nella chiesa costruita nel XIII secolo e considerate una delle più belle della capitale Molto gradevole la torre campanara in stile gotico. Bel pulpito scolpito in alabastro e l’altare maggiore in stile barocco. Raggiungo in fretta il ristorante. sono le 19.50. Mi accomodo all’interno e ordino un sauerbraten, arrosto di manzo marinato nel vino rosso, con contorno di pure, cavoli bianchi e rossi. E un buon bicchiere di vino rosso locale. Via all’ostello a preparare la giornata di domani. Sono distrutto. Il giorno seguente sveglia alle 6.40 e, dopo un’abbondante colazione, parto per la mia seconda giornata di visite risalendo la Friedrichstrasse  fino al punte sullo Spree da cui ammiro il Bode museum che purtroppo oggi non rientra tra i miei piani. Raggiungo l’arteria principale del quartiere Scheunenviertel, sino all’ultima guerra cuore del quartiere ebraico. Ammiro il Postfuhramt, l’antica scuderia dei cavalli del servizio postale. La sua facciata è rivestita in ceramica. Lungo la Oranienburger ecco il centro giudaico con la sua Neue Synagoge e i suoi splendidi particolari dorati. Questa zona non è particolarmente interessante, così, dopo aver percorso la Grossettamburger ed aver ammirato il Gedenskatte Grosse, monumento che commemora gli ebrei berlinesi morti durante l’olocausto, ritorno sui miei passi e ripercorro la Friedrichstrasse fino all’incrocio con la Unter den Linden e di buon passo fino alla Porta di Brandenburgo. Costeggio quindi i giardini Tiergarten fino alla Posdamer platz. Negli anni venti fu la piazza più viva d’Europa, ma durante la seconda guerra mondiale fu bombardata e ridotta ad un cumulo di macerie. Trattata come spazio aperto per molto tempo, terra di nessuno vicino al muro, dopo la riunificazione  divenne il più grande progetto della città, ripopolata di grandi compagnie internazionali come la Daimler Chrisler e la Sony. Inizio la visita con il Beisheim center, dal nome del proprietario della catena Metro. Due palazzi di vetro e acciaio che ospitano diversi appartamenti di lusso. Molto bello, poi il Sony center costruito tra il 1996 e il 2000. La piazza al centro è ubicata sotto un tetto a forma di tenda. Intorno gli uffici europei della Sony, caffé, ristoranti e un cinema multisala oltre ad una seconda, l’Imax che proietta film di scienza e natura su imponenti schermi a 360 gradi. Nelle adiacenze Alte Posdamerplatz dove sono due grattacieli su uno dei quali c’è, a ben 96 metri d’altezza, la piattaforma del Panorama Punkt che offre una pregevole vista su tutta la zona circostante. L’ascensore che consente di raggiungere la cima è il più veloce in Europa e percorre la distanza in 8.5 secondi. La vista spazia fino al memoriale sull’olocausto e al vicino centro commerciale Arkadeon. Scendo e percorro la Posdamerstrasse  fino all’edificio della Staatsbibliothek che ospita una delle più grandi raccolte di libri e manoscritti d’Europa. Di fronte la Philharmonie und Kammer musiksaal, sede di una delle più rinomate orchestre del continente. E’ mia intenzione visitare un altro grande museo, proprio in questa zona e, dopo aver ammirato la chiesa gotica di St. Matthaus, mi dirigo verso il Kulturforum il più grande centro culturale di Berlino. All’interno del grande complesso moderno c’è il Kunstgewerbemuseum, il museo delle arti decorative che dispone di una ricca collezione di manufatti e oggetti d’arte provenienti dal medioevo ai giorni nostri. Io visiterò invece la Gemaldegalerie che vanta una collezioni di dipinti di eccezionale qualità. Nelle sue sale dipinti di pittori universali, fiamminghi come Van Eyck e Van der Weyden, Hugo Van den Goes, Memling Bruegel, Rubens e Van Dick. E poi di pittori tedeschi, francese e spagnoli come Velasquez. Gli italiani sono presenti con Botticelli, Tiziano, Tntoretto, Canaletto. Quando esco dal museo il tempo è peggiorato. Una leggera pioggerella non può però infastidirmi, così proseguo con l’ombrello fino al Kurfurstendamm dove si staglia la Kaiser Wilhelm Gedachtniskirche, uno dei simboli di Berlino. La chiesa fu distrutta dalle bombe nel 1943. Furono rimosse le macerie e fu lasciata solo la massiccia torre frontale. Oggi sul luogo in cui si ergeva la navata principale della chiesa sorge un’oscena torre esagonale. Raggiungo la Fasanenstrasse percorrendola per completo e ammirandone i negozi di classe, i molti affascinati locali e palazzi fra i quali quello nuovo della Borsa. Percorro quindi la Kurfurstendammstrasse, bella via ampia piena zeppa di locali e negozi fino alla grande piazza  Ernst Reuter e durante il tragitto ormai senza pioggia ammiro la Berlino affascinante. Ordine, pulizia, pista ciclabili, negozi interessanti e una moltitudine di locali piccoli e grandi. Non mi rimane che percorrere ora la lunghissima Otto Surh Alle. Due chilometri, fino all’ultimo climax che mi voglio concedere in questa due giorni straordinaria, il Schloss Charlottenburg, progettato come residenza estiva di Sophie Charlotte, moglie di Federico III. I suoi ricchi interni con decorazioni bellissime sono stati riportati alla loro originale eleganza dopo la guerra. Lungo il percorso obbligato, visito i due piani del palazzo con le sue bellissime stanze fra cui lo studio della regina, la sala dei ricevimenti, con sullo sfondo i giardini tipo Versailles per i quali si fecero arrivare fin qui i migliori giardinieri del tempo. E poi ancora la straordinaria galleria degli specchi dove è conservata un incredibile collezione di piatti e vasi in porcellana di cui la regina era un appassionata. Bene! La visita è terminata Sarebbe stato bello passeggiare fra i suoi bei giardini, ma ormai non ho più tempo. Attraverso il Schlossstrasse giungo fino alla fermata metro della U-Bahn 2 della Sophie Charlotteplatz. Lungo trasferimento fino a Alexanderplatz dove ceno in un localino vicino alla locale stazione. Riparto in treno verso l’aeroporto Shonefeld e quindi, con mezzora di ritardo il ritorno in Italia. Bella, bellissima esperienza.

 

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