2011  BERLINO - POSDAM

Orgoglio prussiano

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Berlino - Gendarmenmarkt - Deutscher Dom dalla terrazza del Franzosicher Dom

 

Parto in orario alle 6.30 da Orio al Serio. Direzione Berlino Shonefeld dove atterro alle 8.10. Alla vicina stazione ferroviaria prendo un treno che mi porta in tre fermate alla famosa Alexanderplatz e da qui altre metro fino all’ostello sito in Spandauer Damm nel quartiere occidentale di Charlottenburg. Riparto immediatamente in metro, direzione Posdamer platz, da dove mi dirigo a piedi verso la zona del Kulturforum, dove è mia intenzione visitare nuovamente la Gemaldegalerie, la pinacoteca di Berlino che vanta una collezione di quadri di eccezionale qualità, tre le migliori d’Europa. Ci resterò per più di sei ore, rimanendo estasiato di fronte a opere straordinarie di autori olandesi, fiamminghi e italiani. Vorrei citarne solo alcuni tra quelli che mi hanno più impressionato: tra gli italiani il Cupido vittorioso del Caravaggio, la Madonna Terranova di Raffaello, Maria col bambino e il San Sebastiano di Botticelli, la Vergine che adora il bambino di Filippino Lippi. E poi un numero enorme di olandesi fra i quali il Cristo sul monte degli ulivi, Nettuno e Anfitrite e Maria col bambino di Jan Gossaert, i proverbi olandesi di Brueghel, un altro Nettuno e Anfitrite di Teniers, di Rembrandt il rapimento di Proserpina e un vecchio che esamina una moneta al chiaro di candela. E poi ancora quadri di Han Holbein, Van der Weyden, i soliti Van Dyck e Rubens. E ancora Massys, Ter Brugghen e Dou. Poche altre volte nella mia vita ho provato emozioni artistiche di questo livello. Durante la mia permanenza nel museo, il tempo si è parzialmente sistemato, il cielo si è un po’ schiarito e fa filtrare un promettente sole che le previsioni meteo annunciano per le prossime due giornate. Riprendo la metro raggiungendo la zona centrale di Unter den Linden. Il mio scopo è quello di riuscire finalmente ad entrare nelle due cattedrali della bellissima Gendarmenmarkt. Una di fronte all’altra, infatti, ci sono la Franzosischer Dom e la Deutscher Dom. Entrambe sono accessibili ma, ahimé, ben poco hanno della cattedrale. La prima, infatti è ora un museo ugonotto, dato che fu costruita proprio per loro dopo che furono espulsi dalla Francia. Anche la seconda non regala emozioni. Tutt’e due possiedono una bella torre cilindrica attorniata alla base da un portico corinzio, ma nient’altro che attiri l’attenzione. E’ possibile invece salire alla sommità del Deutscher Dom dove, dal portico apicale, si gode di una bella vista della zona centrale, forse la migliore dopo quella che si apprezza dalla Torre della Televisione. Bene! La giornata si è svolta come era nelle mie previsione. Attraverso l’Unter den Linden e il ponte sullo Spree a est raggiungo il Duomo, gia visitato due anni fa. Subito dopo è l’affascinante zona di Nikolaiviertel, dominata da una delle più caratteristiche chiese della capitale, la Nikolaikirche. Qui è ideale per le passeggiate, si trovano alcune delle più antiche case di Berlino e molti ristoranti tipici. Dato che è ormai ora di cena, ne scelgo uno, lo Zur Gerictslaube dove ordino un Kasseker Nacken, carne di maiale essiccata servita con Sauerkraut e patate, piatto che bagno con una Schneider weisse kristall. Passeggio ancora un po’ in zona e riprendo la metro fino a Pariser Platz, ad ammirare la Branderburger Tor, il monumento più famoso della capitale. In attesa che il sole si avvii alla sua parentesi notturna, consentendomi delle foto serali, apprezzo nuovamente il bell’hotel Adlon, il Reichstag e gli affascinanti giochi di luci sullo Spree. E’ ora! Posiziono il mio cavalletto per immortalare la Porta di Brandenburgo, dopodichè mi dirigo verso Posdamer Platz. Bombardata e ridotta in cenere durante la seconda guerra mondiale, dopo la riunificazione la piazza fu ripopolata da grande compagnie internazionali fra cui la Sony e riportata in auge. Faccio un giro all’interno dell’affascinante Sony center e quindi me ne vado a dormire. L’indomani, dopo colazione in un bar delle vicinanze, metro fino al Zoologischer Garten e quindi con la S7 fino al termine della linea, Potsdam. Come previsto la giornata si preannuncia straordinaria, ideale per ammirare questa città, capitale del Brandeburgo e del vecchio impero prussiano. Fuori dalla stazione c’è un via vai di tram e bus e sarà con il 606 che raggiungerò proprio il bellissimo Park Sanssouci. Si estende su un area di 287 ettari ed è tra i più bei complessi signorili d’Europa. Attraverso parzialmente il parco, vezzeggiato da una frescura che fortifica la volontà e sbuco proprio di fronte al Neues Palais. Questo imponente palazzo barocco fu costruito su richiesta di Federico il Grande. La costruzione iniziò nel 1763 dopo la guerra dei sette anni e ne risultò un grande palazzo a due piani abbellito con centinaia di sculture e più di 200 stanze  vistosamente decorate che ne fanno uno dei più bei palazzi di Germania. Me lo gode per completo percorrendone l’intero perimetro e poi vi faccio ingresso. Con l’aiuto di un audioguida mi muovo in tutte le sale consentite godendone di un appropriato commento. Parto dal vestibolo inferiore dove fanno bella mostra due splendidi dipinti di Federico II e consorte. Pareti in marmo della Slesia. Proseguo nella sala più caratteristica di tutto il palazzo, la Grottensaal, decorata incredibilmente con 250.000 conchiglie e gusci di chiocciola che ne fanno la più originale stanza che abbia mai ammirato in Europa. Pavimento in marmo decorato a forma di conchiglia. Dopo Federico II ci soggiornò anche Guglielmo II che la impreziosì ulteriormente con minerali e fossili, destinandola a sala per ricevimenti. E poi ancora la stanza di Tamerlano, con splendidi quadri di pittori italiani, la camera di damasco con un tavolo da gioco e stucchi sul soffitto, tutto in stile rococò, splendidi comò intarsiati e vasi tempestati di conchiglie. La camera da letto di Guglielmina con tappezzeria orientale, tipica del rococò. Al secondo piano la camera della caccia con dipinti che richiamano questa attività e bei lampadari realizzati alla manifattura di Berlino. La famosa Marmorsaal, grande salone per le danze di 600 mq. e alta 16 metri, con pareti di marmo inciso e un bell’affresco sul soffitto che rappresenta Ganimede rapito da Zeus. Come in altri palazzi dell’epoca, pochi bagni. A quei tempi non ci si lavava troppo, era persino considerato dannoso per la salute ed anche i coniugi dormivano in camere separate. In seguito invece le cose cambiarono e si iniziò a dividere la stessa stanza. La visita è terminata, esco dal palazzo e attraverso il parco fino a raggiungere l’Orangerie, palazzo costruito come residenza per gli ospiti. Serviva inoltre come abitazione per la sorella del re e suo marito, lo zar Nicola I. Il palazzo oggi è chiuso, perciò sono costretto ad ammirarlo solo esternamente. Da qui, in alto, si può godere di una pregevole vista sul parco e su una fontana. Il programma sta andando a gonfie vele. Proseguo, sempre accarezzato dalla frescura del parco, fino allo Schloss Sanssouci che immortalo in belle foto, ma che visiterò domattina. Il termine Sanssouci è di origine francese, significa ”senza preoccupazioni” ed esprime bene il carattere di questo palazzo rococò. Passeggio tutto intorno al complesso, godendo di viste bellissime sul parco sottostante, infine mi dirigo nella vicina Friedenskirche o chiesa della Pace che si ispira alla chiesa di San Clemente di Roma. L’interno è piacevole, con un altare sormontato da quattro colonne corinzie di marmo zigrinato e un bell’abside decorata con un mosaico bizantino che un tempo era situato nella chiesa di san Cipriano sull’isola di Murano a Venezia. Il tetto è in legno. Nelle vicinanze passo sotto alla Brandenburger Tor da dove comincia il centro cittadino, con i suoi numerosissimi locali e negozi commerciali. Case tipiche e, in fondo alla Brandenburger strasse, la chiese dei santi Pietro e Paolo. Di dentro è minimale. Due bei dipinti di Pesne e due porticati laterali con un soffitto in legno. Fuori invece è molto gradevole, con un’alta torre che è la copia del campanile di San Zeno Maggiore a Verona. Scendo quindi fino alla Nikolaikirche, la più bella ed imponente chiesa di Potsdam. L’interno è a forma di croce quadrata con un presbiterio semicircolare, altare con quattro colonne corinzie e un pulpito in pietra intagliata. Quattro colonne sorreggono la grande cupola che presenta dei medaglioni con l’immagine dei profeti.  Uscendo dalla chiesa ammiro l’obelisco con medaglioni raffiguranti architetti prussiani. Per completare la visita della città, mi dirigo di nuovo verso nord, al quartiere olandese, nei pressi della Nauener Tor. Molti negozi e locali impreziosiscono questa zona dove sono presenti case di stile olandese con i tipici frontoni. Fu Federico Guglielmo I a chiamare dei lavoratori olandesi all’inizio del XVIII secolo. Con un bus salgo ulteriormente fino al quartiere di Alexandrowka dove, immerse nel verde, posso ammirare alcune singolari case russe realizzate con tronchi di legno decorati con motivi intarsiati. Questo complesso fu creato per i cantanti del coro russo. Vennero reclutati 500 prigionieri russi di guerra che avevano combattuto con Napoleone. Nel 1815, quando i russi e i prussiani unirono le loro forze, il coro fu richiesto da Federico Guglielmo III. Ultima visita al lontano Schloss Cecilienhof. Sebbene sappia che oggi è giorno di chiusura voglio recarmici ugualmente dato che domani non ne avrò il tempo. Desidero infatti vedere il luogo dove nel 1945 si svolse la Conferenza di Potsdam, quando Churchill, Truman e Stalin si incontrarono per confermare le decisioni prese nello stesso anno a Yalta. Decisero di abolire il partito nazista, di limitare la portata dell’esercito tedesco e di porlo sotto controllo, di punire i criminali di guerra e quantificare il risarcimento. Questa conferenza decise le sorti della politica europea per i successivi 45 anni. Torno a Berlino con la S7 per raggiungere la lontana Muhlenstrasse. La giornata può dirsi terminata, tuttavia mi è rimasta ancora questa curiosità da soddisfare nella capitale e mi reco perciò alla East Side Gallery. E’ qui, infatti, che si può ammirare ciò che resta del vecchio muro. E’ un tratto di 1.300 metri che copro per completo durante il quale si possono apprezzare alcuni splendidi graffiti, opera di 118 artisti provenienti da ventuno paesi diversi per celebrare ciò che non dovrebbe più accadere in nessun altro luogo del mondo. Sono stanchissimo, ma il sole ancora presente mi impone di completare la giornata anche con la famosa Karl Marx Allee, un vero e proprio museo a cielo aperto di architettura socialista. La strada fu chiamata Stalinallee nel 1849 e fu scelta come modello per la nuova architettura della Repubblica Democratica tedesca. Nell’arco di dieci anni furono costruiti enormi complessi residenziali. Utilizzarono lo stile noto in Unione Sovietica come “torta dello chef” e lo unirono alla tradizione di Berlino. Mi trascino verso la zona di Alexanderplatz dove posso coronare la giornata con una cena appropriata allo Zur Lezten Instanz, il ristorante più antico della capitale. Gusto una specialità di Berlino, il fegato di vitello, con mela glassata, scalogno e patate. Il tutto bagnato da una Berliner pilsner. Ritorno quindi in ostello, felice per una giornata durante la quale davvero ogni cosa è filata per il giusto verso. L’indomani, ultimo giorno, riprendo la S7 raggiungendo nuovamente la città di Potsdam, stesso bus che mi porta allo Schloss Sanssouci. Per fortuna sono giunto con un certo anticipo perché il palazzo non è molto grande e i posti sono numerati. Ci possono entrare solo un certo numero di visitatori per volta, suddivisi in gruppi. Dopo la stanza iniziale, si percorre un lungo corridoio con bei quadri alle pareti e notevoli lampadari. Lo stile è sempre il rococò. Poi la biblioteca di Federico il Grande che contiene circa 2.100 libri con i pannelli di rivestimento in legno di cedro. Lo studio e la camera da letto e quindi la Konzertzimmer le cui pareti sono decorate con dipinti del celebre artista francese Pesne che si ispirano alla mitologia greca, la sala delle udienze e, infine la Marmorsaal. L’imponente ingresso di marmo è abbellito con coppie di colonne di marmo di Carrara. Federico il Grande volle che la sala si ispirasse al Pantheon di Roma. Uscito dal palazzo mi dirigo alla vicina Bildergalerie, la pinacoteca, la prima galleria ad essere costruita per questo scopo in Germania. Lo spazio espositivo è rettangolare con i quadri tutti appesi da un lato e il sole che entra dalle finestre da quello opposto. Non mi è mai capitato di osservare quadri in condizioni di luce così assurde. In pratica non c’è modo di goderne quasi mai e solo cercando a lungo una posizione adatta si può ammirare solo una parte di un quadro, per poi spostarsi nuovamente. La collezione ospita artisti di diversi paesi europei, ma poche di queste opere mi ha attratto in modo particolare. Su tutti, come spesso accade, uno splendida opera di Caravaggio: il Tommaso incredulo. Comunque, durante questo mini viaggio sono riuscito a ottenere tutto ciò che avevo previsto. Ora ritorno a Berlino nei pressi del Reichstag dove vorrei salire sulla cupola per godere del panorama sulla zona centrale ma, purtroppo, scopro che è necessario prenotarsi tre giorni prima per potervi accedere. Pazienza! E nemmeno ho tempo di visitare il famoso centro commerciale KaDeWe, il più grande d’Europa, dato che ci sono dei problemi sulla linea metro che mi servirebbe per raggiungerlo. Preferisco non rischiare di arrivare all’aeroporto in ritardo e lascio perdere. Arriverò a Schonefeld giusto in tempo, perciò la mia decisione si è rivelata lungimirante. Tutto bene quindi e un’altra perla da aggiungere alla collezione europea.

 

 

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