2003 EGITTO - MAR ROSSO

 Sherm El Sheikh

.

Sharm El Sheikh dall' aereo

 Dopo la prima esperienza negativa a Capo Verde è tanta la voglia di godere finalmente di una bella vacanza con tutta la famiglia. Siamo stati esauditi e devo oggettivamente affermare che il nostro soggiorno di una settimana al Reef Oasis di Sharm el Sheikh ci ha regalato dei momenti davvero straordinari che conserverò gelosamente nella mia memoria per tutta la vita. La barriera corallina di fronte alla nostra baia ci ha costantemente immersi in un ambiente da favola con decine di tipi di coralli e pesci multicolori. Un viaggio che mi sento di annoverare tra i più belli mai realizzati. Anche se in precedenza avevo sempre considerato questa destinazione come un viaggio da Fantozzi, informazioni più dettagliate mi hanno fatto scoprire che così non è e basta soggiornare fuori dalla inflazionata Naama Bay per tuffarsi in ambienti paradisiaci. A Ras Umm Sid come a Shark bay si può infatti godere di un mare straordinario. Si parte l’8 di Giugno subito dopo la fine della scuola dalla Malpensa con la compagnia Volare. Durante il volo si riesce già ad avere un idea della magnificenza del mar Rosso ma è solo al momento dell’atterraggio che si è come bombardati da colori che impressionano per bellezza. Le tonalità del mare, delle baie lasciano senza fiato mentre dall’aereo tutta la zona intorno risulta desertico pietrosa. Raggiungiamo il villaggio in fretta. Tutta la Sheikh coast è caratterizzata da basse falesie rocciose e da profonde baie protette dalle vicine montagne desertiche che hanno il merito di attenuare il fastidioso vento proveniente da nord che invece si fa sentire di più a sud sulla costa occidentale del Mar Rosso ad Hurgada, Quseir fino a Marsa Alam. Vengono organizzate decine di escursioni in ogni angolo del promontorio oltre naturalmente alle uscite in mare per praticare lo snorkelling. Geograficamente Sharm si trova sulla costa orientale della penisola del Sinai quasi a metà strada tra lo stretto di Tiran e la punta estrema di Ras Mohammed. E’ circa l’ una ed il caldo è forte ma secco e perciò sopportabile. Ci consegnano la chiave della nostra camera, confortevole e con due letti matrimoniali. Proprio fuori, a pochi metri è una piscina di media grandezza. Si pranza al ristorante buffet e ci rilassiamo un attimo prima di dirigerci al mare. Non riesco a frenare la curiosità e mi ci reco prima di loro. Il colpo d’occhio lascia impressionati. Raggiungo un view point da dove si domina la baia in tutta la sua lunghezza. Nella parte sud c’è una falesia che strapiomba sul mare come dalla parte opposta. Giù in basso ombrelloni e sdraio che dominano un anfiteatro di corallo. La barriera corallina infatti è talmente vicina che sembra di toccarla. Un pontile consente di superarla agevolmente immergendosi oltre per ammirare già subito la scogliera a strapiombo piena di madrepore. Questa vista è un emozione indescrivibile e sono quasi certo ora di aver azzeccato il viaggio. Si scende la scalinata che porta prima ad una grande piscina con bar nelle vicinanze. Ancora una rampa da dove si domina la baia e dove volendo ci si può immergere in tre vasche idromassaggio. L’ultima porta giù in spiaggia che non è eccezionale ma è fatta di sabbia rubata al deserto pietroso. I riflessi ed i colori del mare anticipano esperienze entusiasmanti. Entriamo tutti in acqua e subito ecco pesci angelo e farfalla. Anche Giorgio e Paolo hanno la loro maschera ed il boccaglio. Paolo ha un po’ di paura ma Giorgio appare entusiasta. Per loro è la prima volta in un mondo corallino. E’ straordinario e i coralli sono vicinissimi. Ecco enormi tridacne multicolori. Ad un certo punto raggiungiamo il luogo in cui il reef cade giù negli abissi regalandoci emozioni profonde. Vedremo qualche gorgonia, coralli cervello, coralli ventaglio, molli e numerosi pesci fra i quali i bellissimi pesci pappagallo e i masked unicorn fish. Il pomeriggio trascorre in modo sublime fra sole, bagni e snorkelling. Di sera la cena la consumeremo al secondo ristorante del villaggio dove c’è una terrazza che domina la baia. Incredibilmente bello!. La giornata è trascorsa perfettamente ma ci vuole il genio per saperla concludere verso l’apoteosi e vedendo la piscina di fronte alla stanza deserta mi ci tuffo nuotando nel silenzio e con tetto un cielo di stelle. Sono le 22.30. L’acqua della piscina è tiepida e reca al fisico un piacere indescrivibile. Da un altoparlante incastonato in pietra di tufo escono note delicate di musica soft. Il silenzio è rotto solo dal dolce movimento dell’ acqua prodotto dal mio nuoto. Chiudo gli occhi e sono certo di volare con la fantasia in altre dimensioni. Sono sensazioni estatiche e poche volte ho goduto di situazione così subliminali. Poi una grande dormita fino alle 8.30 quindi colazione raggiungendo nuovamente la baia. Non posso fare a meno di entrare subito in acqua per fare snorkelling e ammirerò sergeon fish, butterfly fish, angel fish, parrot fish, trigger fish, unicorn fish. Poi riposo e sole parlando anche su che tipo di escursione potremo fare per impreziosire il nostro viaggio. Io solo andrò sul Monte Sinai ed al Monastero di Santa Caterina dato che Gosia non se la sente di camminare così tanto e poi a Ras Mohammed di cui parlano così bene. Dopo pranzo trascorriamo qualche momento nella vicina piscina e poi di nuovo in spiaggia. Questa volta avvisterò due spotted rays, un pesce palla e con mio grande stupore e per la prima volta in vita mio un pesce coccodrillo. Altri trigger fish, pesci ricasso ed anche una cernia arricchiranno il mio snorkelling pomeridiano. Di sera, dopo cena decidiamo di prendere un taxi e raggiungere Naama Bay il quartiere più turistico di Sharm, traboccante di negozietti caratteristici, ristoranti, locali ed alberghi. Cerco anche un rent a car per prenotare una vettura per dopodomani. Intanto passeggiamo lungo il viale principale pieno di luce. E’ una specie di luogo dei divertimenti che nulla ha a che vedere con il vero Egitto ma un occhiata ce la dobbiamo pur dare. Sostiamo in un locale all’aperto prendendo un tè e fumando il narghilè per poi far ritorno al villaggio. La giornata seguente sarà di completo relax e dopo una dormita assolutamente grandiosa con sveglia alle 9.30 colazione e spiaggia dove farò il mio solito snorkelling che produrrà però solo la sorpresa di un gobide e di una altra razza maculata oltre naturalmente a molti coralli e pesci però già ammirati e decodificati. Dopo pranzo si decide di portare anche Paolo oltre il pontile per fargli ammirare il mondo corallino vicino al bordo reef. L’esperienza però sarà vissuta con troppa paura da parte sua ed in effetti è comprensibile in mezzo a quel mondo così strano con la maschera poi che ogni tanto si appanna. La giornata termina al ristorante “pasta e pizza” dove gustiamo le specialità del nostro paese almeno per una volta. Alle 22.30 mi reco all’appuntamento in piazzetta dato che devo partire con altre persone per l’escursione al Sinai. Siamo più o meno una decina di turisti e una guida. Durante il trasferimento fino al Monastero di Santa Caterina i più dormono o riposano. Fuori d’altronde è buio pesto dato che è notte. Arriviamo al monastero alle 2.20. Si parte per il trekking. Io sono completamente fuori forma, ingrassato e questo mi pare essere un buon test sulle mie condizioni. Il sentiero è discretamente comodo anche se bisogna usare la torcia per vedere dove mettere i piedi. Si sale davvero forte come se bisognasse rincorrere chissà cosa. Io cerco di tenere il mio passo tattico ben conscio che prima o poi pagheranno lo sforzo ma loro tirano come asini ad una andatura inconcepibile per il trekking. Gravito sempre verso le ultime posizioni dove ci sono anche una coppia di sposi novelli che sono già alla frutta. La maggior parte, a quella andatura, chiacchiera ansimando e in prossimità di un baracchino che vende bibite e snack ci si ferma tirando il fiato. Non ha senso però sostare ora perché si perde il ritmo ma devo accettare le disposizioni della guida. Sarebbe stato meglio salire in nodo più tranquillo ed intelligente. E’ con noi anche un cameraman che sta riprendendo tutto per poi vendere il filmato a chi lo vorrà comprare. Si spaccia per un giocatore di calcio e fa il figo ad andatura veloce ma ora è niente e voglio vederlo più avanti quando il sentiero si farà più ripido!. Il Monte Sinai (Gebel Musa) è tradizionalmente indicato come il monte sul quale Mosè ricevette da Dio le tavole dei 10 comandamenti. Il suo top è raggiunto attraverso due percorsi distinti. Uno è quello che si percorre in groppa ai cammelli impiegandoci circa 2 ore e 30. I cammellieri giungono quasi fino in cima dove incontrano gli scalini dell’altro percorso. Il secondo sentiero è più faticoso e tagliato nella roccia in molti punti con una salita finale ripida resa ancora più dura da centinaia di gradini irregolari. Secondo la tradizione i gradini sarebbero stati scavati anticamente da un monaco per emendarsi dai peccati. Si riparte con andatura sempre sostenuta ma inferiore a prima. Il gruppo comincia ad essere stanco ed il chiacchiericcio diminuisce fin quasi a sparire. Sembrava che tutti volessero dimostrare di essere esperti trekkinisti andando come scemi senza contare che tre ore sono lunghe e bisogna gestirle. Siamo a più di meta strada e gli sposi novelli non ce la fanno più. Rimarranno nei pressi di un punto di ristoro attendendo il nostro ritorno un po’ più in basso da dove iniziano gli ultimi 700 gradini. Mentre un po’ tutti stanno calando ecco che in me invece sta montando la forma proprio nel momento necessario. Sto mantenendo un ritmo cadenzato mentre gli altri sono alla frutta. In breve sono primo davanti a tutti mentre gradini spezza gambe iniziano, inesorabilmente. Con un ritmo e respirazione corretta proseguo senza problemi. Ad un certo punto la guida, rimasta con gli altri quasi a 50 metri da me mi chiama dicendomi di fermarmi. E’ una soddisfazione vedere questi Fantozzi che ora sono ansimano mentre prima facevano i gradassi. Li aspetto ed insieme a loro raggiungo la sommità dove il paesaggio è bello ma non fa certo impazzire. La temperatura sarà sui 15 gradi e ci sono dei locali che affittano delle coperte in attesa del sorgere del sole che evidenzierà la corona delle montagne circostanti. Il Monte Sinai è il più alto con i suoi 2.250 metri. Proprio dietro a me c’è una cappella dedicata alla S.S.Trinità. C’è una moltitudine di gente venuta fin qui con varie agenzie e la sacralità del luogo si perde fra schiamazzi e rumori vari. Ci saranno 200 persone quassù ma la salita del Sinai è come obbligatoria così ho bollato questa formalità. Ora però non ho voglia di aspettare gli altri e parto solo, con buona lena ripercorrendo la pista fino a raggiungere di nuovo il monastero aspettando quelli del gruppo. Sono a 1.570 metri di altezza e dove secondo la tradizione Mosè vide bruciare il roveto che ardeva senza consumarsi. La struttura risale all’epoca dell’imperatore Giustiniano(VI°sec.) e a questo periodo può essere attribuita la poderosa cinta muraria che ancora oggi circonda l’insieme degli edifici che la costituiscono. E’ solo però a partire dall’ XI° secolo che il monastero venne dedicato alla memoria di Santa Caterina, una giovane cristiana di Alessandria martirizzata all’inizio del IV° secolo. Secondo la leggenda il suo corpo venne ritrovato miracolosamente sulla cima di una montagna vicina al Gebel Musa e da quel momento chiamata Gebel Katherina. Attualmente il monastero ospita una decina di monaci che non amano farsi fotografare e seguono la liturgia della Chiesa Ortodossa d’Oriente. Quando arrivano gli altri compagni d’escursione facciamo tutti colazione e alle 9.00 si procede alla visita del sito entrando dalla porta d’ingresso che anticipa un portale ben più prezioso del IV° secolo. Dapprima si visita la basilica a tre navate col celebre mosaico della trasfigurazione, uno dei più famosi mosaici del mondo e poi uscendo ecco il pozzo di Mosè, la sorgente dove dice la tradizione vide per la prima volta la sua futura moglie. Nei pressi il famoso roveto ardente che si dice non attecchisca con le sue radici in nessun altro luogo. La visita è rapida ed effettuata senza alcuna possibilità di respirare il piacere del luogo ma queste sono le gite organizzate e nulla potrà mai modificarle. Molte parti di questo monastero sono chiuse al pubblico come la gallerie delle icone e la famosissima biblioteca che contiene ben 3.000 manoscritti in greco e altre lingue orientali. Anche la pinacoteca raccoglie 2.000 icone che coprono un arco di tempo che va dal VI° al XIX° secolo. Questo monastero sorge laddove i primi monaci cristiani, fuggiti alla persecuzione del III° secolo si rifugiarono e costruirono una chiesetta dedicata a Maria. Giustiniano poi inviò duecento famiglie per la difesa del luogo. La comunità monastica visse al riparo dalle vicende che videro il distacco della Chiesa d’Oriente da quella di Roma(1054). Si riparte quindi in direzione di Sharm lungo un percorso di deserto pietroso che accompagna fino alle 12.30 quando entriamo al villaggio. Doccia e pranzo con Gosia e figli. Di pomeriggio mi produco in un lunghissimo snorkelling nella parte destra del pontile. La visita sarà lenta, minuziosa. alla scoperta dei particolari della vita corallina come le decine di tipi di coralli, le meravigliose tridacne, tanto vicine, quasi da toccarle. Prima di cena mi reco a Naama bay in taxi per ritirare l’auto che ci consentirà domani di visitare la zona sud fino a Dahab. Cena, momento delizioso in piscina in completa solitudine e poi a nanna. Sveglia presto alle 7.00 e dopo colazione via verso Dahab lungo una comoda strada che taglia il deserto montagnoso lasciando la costa a qualche chilometro in linea d’aria. Nei pressi della strada noto un agglomerato di capanne di beduini e faccio provare alla famiglia l’ebbrezza della salita sui cammelli anche se le cose non andranno proprio nel modo previsto e alla fine si opterà per foto più tranquille. Si riparte e alla periferia di Dahab una bella duna di sabbia. Sostiamo un quarto d’ora e Gosia con i bambini ne raggiunge la cima con grande divertimento. Raggiungiamo Dahab, villaggio sparso di cui mi hanno parlato un gran bene. In mezzo ad alcuni villaggi turistici troviamo un vicolo che porta ad un ristorantino e ad un centro diving. Il paesaggio è bellissimo e la spiaggia di sabbia bianca anticipa un mare cristallino. C’è un po’ di vento ma assolutamente sopportabile. Trascorriamo bellamente il tempo per la vita balneare e i bimbi sembrano divertirsi un sacco. E’ ora di pranzo e così dirigiamo verso il paese ricco di decine di negozietti caratteristici. Troviamo un localino dove gustiamo dell’ottimo pollo con patate. Il tutto a modico prezzo ed abbondante. Effettuiamo una passeggiata lungo le stradine del paese fino nei pressi del porto. Purtroppo l’escursione finisce qui perché Gosia non se la sente di tornare al posto di stamattina per via dell’acqua non a temperatura idonea per i bimbi ed anche la deviazione che farò più tardi, che tramite una pista di terra ci porterà sulla costa con un mare dai riflessi stupendi, non pare adatto per loro così vengo quasi costretto a tornate a Sharm. E’ davvero frustrante viaggiare con la famiglia alle volte!. Il resto del pomeriggio in spiaggia e poi alle 6.30 ritorno a Naama Bay per consegnare l’auto. Anche il giorno seguente sarà dedicato ad una escursione, questa volta solo mattutina e di gruppo ma assolutamente interessante verso il parco naturale di Ras Mohammed situato all’estremità meridionale della penisola del Sinai, a circa 20 chilometri da Sharm. Si tratta di un sito incontaminato di rara bellezza dichiarato parco nazionale nel 1983. Vi sono numerosi punti di immersione ed il parco è aperto al pubblico dall’alba al tramonto. Questo luogo è uno dei più conosciuti del mar Roso e grazie alla sua posizione è possibile ogni tipo di incontro, dagli squali ai barracuda, ai grandi tonni, ai pesci napoleone. Essendo alla punta può essere visitata sia la parte che da sul Golfo di Suez che quella che si affaccia sul golfo di Aqaba. Attraversiamo l’ingresso del parco dove un enorme costruzione, opera di architetti locali osanna il nome di Allah. Raggiungiamo una baia con a sinistra una propaggine rocciosa che costeggiamo stando attenti ai coralli affioranti e lo snorkelling guidato che ha seguito sarà straordinario ammirando delle pareti sottomarine a strapiombo che non ricordo di aver mai visto così in vita mia. Per la prima volta ammiro le orate del Mar Rosso. L’acqua è freddina ma la visita bella anche se sarebbe stato più simbiotico uno snorkelling solitario A riva, foto e relax oltre a una scoperta curiosa dietro ad una roccia. Una razza sembra divertirsi insieme a noi a muoversi vicino senza alcuna paura. Si riparte su ordine della guida per raggiungere un altro specchio d’acqua che da questa volta sul golfo di Suez. I due ecosistemi sono differenti ed hanno una popolazione marina leggermente diversa. Qui il paesaggio è ancora più bello e l’acqua è cristallina unita alla sabbia abbacinante che crea effetti scenografici grandiosi. E’ davvero un ambiente unico, magico. Anche in questo caso si entra per snorkelling e qui l’avventura sarà addirittura sensazionale perché uno di noi vedrà un grande pesce napoleone che poi indicherà anche agli altri. Che stupenda esperienza, quindi riposo e bagno con la famiglia nelle belle acque basse e cristalline. Si riparte per ammirare un altro fenomeno davvero inconsueto in un clima così desertico e secco. E’ una specie di canale naturale che collega due tratti di mare e sulle sponde sabbiose è una vegetazione a mangrovie dove vive una comunità di piccoli granchi ad una chela chiamati ghost crab. Raggiungiamo quindi il cosiddetto lago magico. Questo specchio d’acqua, all’interno del parco è caratterizzato da una altissima salinità e da una spiaggia di un bianco da fare male agli occhi. Questi sono momenti fantastici dove tutti noi godiamo davvero fisicamente e cerebralmente. Attraversata nuovamente la porta di Allah in cemento armato facciamo ritorno a Sharm non prima di aver ammirato un sito davvero da sogno chiamato la baia delle tartarughe dove alcune dune di sabbia praticamente precipitano in un mare blu cobalto. Ora gli anfibi non ci sono più ma la baia conserva sempre quel nome. Durante il percorso di ritorno la guida ci spiega che sono numerosissime le mine presenti nel deserto, retaggio della guerra con Israele e durante le sporadiche piogge, talvolta inondazioni, le mine scivolano giù in basso fino ad arrivare in luoghi dove è possibile causare danni ad umani ed in effetti ogni anno sono numerosi gli incidenti anche con esito mortale. Pranziamo al ristorante del villaggio concedendoci dopo un po’ di riposo. In spiaggia decido poi di scoprire il lato sinistro in direzione del faro, sulla punta. Superato il primo pavé di coralli mi trovo a costeggiare il bordo esterno della scogliera. E’ uno spettacolo fantastico, fatto di centinaia di madrepore diverse fra le quali coralli a ventaglio, a cervello, molli, coralli erba, rosa insieme a molti coralli di fuoco. Eccezionali i momenti che vivo insieme a centinaia di pesci. Mi capita di far quasi parte di alcuni banchi come quando un fantastico momento mi ha regalato grandi emozioni circondato da decine e decine di pesci sergente maggiore o come quando più in basso nuotavano in bella mostra decine di moorish idols. Ancora un banco di fucilieri lunari poi chocolat dip chromus e per la prima volta da quando siamo arrivati i bat fish, i sea goldie, i sailfin tang. Nuoto praticamente in un mondo da favola e con calma, cercando di riconoscere tutto ciò che posso dandogli il suo nome appropriato. Sono come estasiato. E’ il momento di snorkelling più coinvolgente dal nostro arrivo e regala sorprese, emozioni ad ogni metro. Ormai sono arrivato ai limiti della baia, ben oltre il faro e la scogliera è davvero strepitosa. Di colpo però sento che la corrente si fa forte ma per un attimo mi faccio trasportare cercando di risparmiare forze. Quasi subito però realizzo!. Ma come farò a tornare indietro?. La corrente è così forte che mi accorgo di rimanere, pur nuotando forte, sempre nel medesimo punto. Mai in vita mia ho vissuto una situazione così critica in mare e decido di raggiungere gli scogli della riva per poi riguadagnare una posizione dove la corrente non è presente. Ritorno indietro poi fino al pontile ma il mondo sottomarino è così bello che me lo voglio gustare fino a riva ammirando altre tridacne multicolori ma quando la riva sabbiosa è quasi sostituita ai coralli ecco una gradita sorpresa. Nei pressi di una piccola roccia è un pesce leone che sguazza li vicino. Nei giorni scorsi con Gosia ne avevano visti anche di più grandi ma il fatto di vederli cosi vicino a riva è evento strano. Gosia e Giorgio sono nelle vicinanze e li chiamo condividendo con loro la scoperta. Che straordinaria giornata quella appena trascorsa!. Dopo cena decidiamo di visitare il complesso delle “Mille e una notte” ma è solo un luogo commerciale e turistico perciò dopo aver bevuto una cosa torniamo al villaggio. L’indomani sveglia alle 8.30 raggiungendo quasi subito il nostro paradiso. In un attimo sono in acqua e anche stamani grande fascino con fucilieri, squarrel fish e tanti altri ma ad un certo punto improvviso un barracuda che sta nuotando in solitudine, in direzione opposta alla mia. In breve sparisce nel blu. E’ un ulteriore tassello che inserisco, incastro nell’enorme mosaico dei pesci ammirati in questo mondo corallino straordinario. Le esperienze però non sono ancora terminate infatti , mentre scruto attentamente gli anfratti e le rocce ecco una murena grigia grande, bella e ben visibile che sta nuotando strisciando sul fondale. Di solito questo pesce si vede uscire da qualche cavità, tana o grotta ma in questo momento forse lei è in cerca di altro luogo e si muove sinuosa sotto di me. La goduria è ai massimi livelli e non voglio perdermi nemmeno un momento. La seguo nel suo procedere mentre quasi strisciando sul fondale disuniforme, un po’ sabbioso e un po’ pietroso, costeggia la parete della barriera. Talvolta sparirà alla mia vista e penserò di averla persa ma poi ricomparirà premiando la mia costanza nell’aspettarla. E’ tanta la mai emozione e nuoterò ancora sopra di lei ammirandola nel suo splendore per cinque, dieci lunghissimi minuti. E’ un bellissimo esemplare marrone di circa un metro e mezzo. Sensazionale!. D’un tratto entra in un anfratto e non ne esce più. Più avanti verso il pontile altra grande esperienza e questa volta è una murena grigia che però scompare quasi subito alla mia vista ma oggi è la mia giornata e la aspetto. Eccola infatti che esce da un altra cavità. E’ più piccola dell’altra ma più leggiadra nei movimenti. Purtroppo nuota in una zona ricca di tane e in una di queste sparirà definitivamente. Dopo pranzo riposo e mi sento contento, gratificato. Non ritornerò più a fare snorkelling ma solo bagni e sole per poi concludere in solitario nella bella piscina di fronte alla nostra camera. Purtroppo la vacanza è terminata. Tutti ci siamo divertiti tantissimo e non potevamo chiedere niente di più Sveglia alle 8.00 e alle 9.00 lasciamo i bagagli fuori dalla porta. Un pulmann ci porterà all’aeroporto dove il nostro aereo mostra un ora di ritardo. Che importa! Nulla riuscirà a scalfire il ricordo di tutte le esperienze fatte durante questa straordinaria vacanza .

 

Proprietà letteraria riservata. Copyright © 2004 Daniele Mazzardi
Grafica, layout e testi sono di esclusiva proprietà dell’autore. Tutti i diritti di riproduzione riservati. E' vietata la copia su altri siti Web, mailing list, riviste cartacee, cd-rom  e libri senza l'autorizzazione dell’autore. Da questo divieto è esclusa la duplicazione per utilizzo personale.