1988 FRANCIA

Parigi

.

Teatro dell'Opera

Un'altra perla aggiunta alla collana di viaggi di questo anno incredibile. Arduo affermare se la più pregiata ma di certo unica. Nessuna città al mondo a mio parere può vantare vette così alte in tutte le sezioni culturali e questo le conferisce una sorta di incomparabilità. La sua storia, la sua cucina, il suo carattere così dolce e raffinato ma anche spregiudicato nei suo locali hard di Montmartre, le sue vetrine sfavillanti, i palazzi stupendi sparsi un po’ ovunque danno testimonianza di un potere che ha fatto di Parigi la indiscussa regina di Francia. Partiamo il 28 Ottobre da Linate con un volo Air France atterrando alle 11.30 al Charles de Gaulle di Parigi, perfetto esempio di come dovrebbe essere realizzato un aeroporto moderno, infatti è considerato il migliore d’Europa. Noleggiata una Opel Corsa ci dirigiamo sino alle porte della città. Il nostro hotel Haussmann è situato nel centro, molto prossimo al teatro dell’Opera. Dopo una puntata in una brasserie per spegnere la fame iniziamo il tour da Place de l’Opera imboccando Rue de la Paix. Le vie sono spaziose, con negozi che trasudano classe da mille pori. Gli edifici sono d’epoca e conferiscono un tono caldo, avvolgente ben diverso dal freddo di New York. Ogni via può essere etichettata in qualche modo e dovunque c’è qualcosa di interessante da ammirare, una statua, un palazzo celebre, giardini, negozi rinomati. Si potrebbe camminare per giorni trovando sempre motivi nuovi di interesse. In rue de la Paix ad esempio c’è Ermenegildo Zegna, Cartier. Nella successiva rue Castiglione ecco tre grandissimi hotel: il Lotti, il Maurice e l’Intercontinental, letteralmente strepitoso al suo interno. Tra queste due vie la famosissima Place Vendome con la sua bella colonna centrale costruita da Mansart nel 1670 ad imitazione della colonna troiana. E’ realizzata con il bronzo dei cannoni presi ad Austerlitz da Bonaparte. I bassorilievi celebrano le vittorie di Napoleone ed in alto si erge la figura dell’imperatore. I negozi in piazza sono pochi ma tutti celeberrimi a partire da Cartier, Boucheron, Van Cleef & Arpels per arrivare a Buccellati, Morabito, Mikimoto, Mauboussin, Armani. Qui è anche il Ministero della Giustizia. Rue Rivoli è invece una via maestosa con palazzi bellissimi sotto un porticato impreziosito da uno sfavillio di luci e locali. Solo un lato della via è abitato mentre dall’altra parte ecco i grandiosi giardini di Tuileries che vanno dal museo del Louvre fino alla Place de la Concordia. Passeggiando piacevolmente arriviamo alla piazza e svoltiamo in Rue Royale dove c’è Maxim. E’ un continuo susseguirsi di strade famosissime ed ambienti sciccosi che lascia sbigottiti. A meta strada altra svolta in una delle strade più famose del mondo: Fabourg Saint Honoré, sede dell’Eliseo, residenza del presidente della Repubblica. In questa via ci sono i  papaveri dell’alta moda francese da Lanvin a Pierre Cardin, da Saint Laurent a Ralph Lauren a Feraud a Celine insieme ad altri nomi prestigiosi francesi ed italiani.  Riprendiamo Rue Royale fino alla piazza dove è la chiesa di Santa Maddalena a forma di tempio greco e risalente al 1764. All’interno c’è uno stupendo organo. Torniamo in albergo  dove riesco a prenotare per Domenica il Moulin Rouge. Purtroppo  sta piovigginando perciò decidiamo di continuare la visita in auto ammirando la città di sera con tutte le sue luci incantevoli. Percorriamo  anche i celeberrimi Champs Elysees dalla Place de la Concordia all’Arc de Triomph. Dopo un primo tratto alberato poi è un susseguirsi di ristoranti e locali straordinari ed intriganti. Transitiamo anche da Avenue Foch, grande viale aristocratico e poi dall’Avenue George V . Ritorniamo alla place Charles de Grulle(Etoile o arco di Trionfo). I lavori per la sua costruzione furono iniziati nel 1806 e fu consacrata alla grande armata napoleonica. Alla sua base c’è la tomba del Milite Ignoto. Attraversiamo il Pont de l’Alma dove sostano i famosi Bateaux Mouches che percorrono la Senna parigina con ciurme di turisti ed ecco di fronte a noi il mito di Parigi: la Torre Eiffel. Furono impiegate 9000 tonnellate di ferro per costruirla e fu inaugurata nel 1889 per l’Esposizione universale. E’ alta 307 metri e vista da vicino è davvero impressionante. Ha un’architettura così ardita e slanciata che non si può che restare incantati ad ammirarla. Dietro a noi ci sono i Champs de Mars che terminano alla Scuola Militare e davanti, il bellissimo palazzo Chaillot. Tra il palazzo e la torre ci sono giardini e fontane che creano  come una magia, un incanto. Si vorrebbe salire sulla torre ma è tardi e rinviamo ad un altro giorno. Attraverso un itinerario suggestivo passiamo da Notre Dame, rue de Rivoli fino a raggiungere nuovamente l’albergo. L’indomani la giornata è freddino ma serena ed invoglia ad una gita fuori porta. Partiamo verso place de la Concordia, una piazza bellissima che risale al ‘700 e tristemente ricordata per i fatti successi all’epoca della rivoluzione francese quando più di 1.000 persone furono ghigliottinate fra cui Luigi XVI e Maria Antonietta. Al centro della piazza si erge un magnifico obelisco dono degli egiziani. E’ alto 22 metri e proviene da Luxor. Fu collocato nel 1831 ed alla base è raffigurato il modo con cui è stato tolto dal suo luogo originale e posto qui. Percorsi tutti gli Champs Elysees passiamo nella Rive Gauche(sinistra) fino al grandissimo parco del Bois de Bologne ed il famosissimo ippodromo di Longchamp. E’ nostra intenzione ora recarci a Versailles, località molto nota e meta di innumerevoli escursioni turistiche. Questa cittadina fu capitale per più di un secolo durante i regni di Luigi XIV, XV e XVI. Il castello, sede dei reali è davvero un opera ragguardevole. Fu Luigi XIII che lo iniziò in luoghi paludosi ed in seguito, suo figlio Luigi XIV completò l’opera nel 1750. Vi furono disegnati giardini favolosi ed all’interno, le sale furono splendidamente arredate ed affrescate a testimonianza di tempi nei quali lo sfarzo era esagerato, ostentato.  Cominciamo il tour fra le stanze dell’edificio piene di dipinti, statue, affreschi, arazzi, stucchi e bassorilievi. Terminata la visita del castello scendiamo a passeggiare lungo i meravigliosi giardini situati posteriormente al palazzo. In fondo c’è anche un lago artificiale dove noleggiamo una barca a remi per una escursione romantica al suo interno. Ritornati a Parigi decidiamo per una passeggiata sugli Champs Elysees. Nella capitale questa attività è un must e bisogna rispettare le tradizioni. Che fascino ha questo viale!. Locali a profusione ed ogni tanto qualche galleria da scoprire. Qui c’è il Lidò, uno dei templi delle notte parigine con il Moulin Rouge, il Crazy Horse e le Folies Bergere. Ci dirigiamo quindi verso la torre Eiffel allo scopo di visitare uno dei ristoranti del secondo piano. Purtroppo il più rinomato è al completo perciò dobbiamo ripiegare sull’altro. Per arrivare  fino a qui abbiamo preso un ascensore che forma una specie di J. Dal primo piano in poi, fino in cima, alla piattaforma finale si va su invece in verticale. Terminata la cena ridiscendiamo per acquistare i biglietti e salire fino in cima. Da qui si ammira un panorama grandioso e suggestivo paragonabile in emozioni a quelle che pur in modo  differente regalano il Pan di Zucchero di Rio de Janeiro e ed il ristorante Windows on the Worlds sulle Twin Tower di New York. Anche quest’oggi abbiamo avuto una giornata piena e gratificante. Domani, Domenica visiteremo per primo il Centre Pompidou che è un complesso avveniristico che riunisce le opere più significative del XX° secolo per quanto concerne pittura, scultura e fotografia. Arrivati in sua prossimità non mi pare davvero sia una costruzione della quale i parigini possano andare orgogliosi. Raggiungiamo successivamente l’hotel de la Ville nella piazza omonima. E’ il Municipio e qui di fronte venne ghigliottinato Robespierre. Il palazzo è imponente con 136 statue collocate tutte all’esterno. Poco più avanti arriviamo all’isola della Citè  dove è il monumento più storico della capitale: la cattedrale di Notre Dame, splendido esempio gotico in un isola civilizzata per prima addirittura dai Romani durante i primi secoli della nostra era. Ritorneremo qui un’altra volta mentre ora proseguiamo lungo la rue St. Jacques fino ad arrivare al Pantheon che sostituì per volere di Luigi XV la vecchia chiesa di St. Genevieve. E’ alto 117 metri ed ha una maestosa cupola. Nel 1791 fu destinato ad accogliere le ceneri delle grandi figure della liberta francese da Hugo a Zola, Rousseau. Visitiamo il sotterraneo con tutte le sue tombe. Non si può entrare all’interno della struttura ma riusciamo ad ammirarla dal piano superiore. Nei pressi del Pantheon si possono osservare le varie sezione della Università della Sorbona. Continuiamo  attraverso la rue Montparnasse con gli affascinati Jardin de Luxembourg fino alla place des Invalides. E’ un complesso fatto costruire da Luigi XIV per i soldati resi invalidi da eventi bellici. Vi è annesso il Dome des Invalides che ha una bella cupola di 105 metri opera del Monsart. Al suo interno si può ammirare la tomba del grande Napoleone circondata da bandiere prese ai nemici nelle varie battaglie, insieme ad una spada appartenuta a lui stesso. C’è anche il bel museo de l’Armà con cimeli di guerra ma oggi è nostra intenzione visitare il Louvre perciò, attraversato il ponte Alessandro III e immettendoci negli Champs Elysees parcheggiamo l’auto nei pressi della Place de la Concordia. Percorriamo in lunghezza tutta la spianata verde che porta fino all’Arc de Carrousel e quindi al Louvre. Place de Carrousel è una delle più belle piazze di Parigi e l’arco che vi si ammira fu voluto da Napoleone per esaltare le sue vittorie. Raggiungiamo le fontane della piazza di fronte al museo. Foto di rito all’incredibile costruzione della piramide di vetro, davvero opera di dubbio gusto di fronte ad un monumento così famoso e di interesse mondiale. Il Louvre era l’antica residenza dei reali di Francia e fu costruito tra la fine de XII° ed il principio del XIII° secolo. Col tempo è stato ampliato evidenziando infatti al suo interno diversità di stili architettonici. Entriamo in questo tempio ed iniziamo la visita dalla sezione dedicata ai dipinti girovaghando fra sale riservate a pittori fiamminghi, francesi olandesi, spagnoli, italiani. E’ pressoché impossibile elencare tutte le opere che meriterebbero  di essere citate  e perciò nominerò solo alcuni dei grandi autori presenti a partire da Leonardo da Vinci, Caravaggio,  Rubens, Velasquez, Giotto, Raffaello, Cimabue, Renoir etc etc. Ci si sente frastornati da tanta ricchezza e splendore immersi in un ciclone di storia dell’arte alla quale è impossibile rimanere indifferenti. Ed ancora Rembrandt, Goya, Van Dick Tintoretto che qui sembrano nomi come tanti ma che in qualsiasi altro museo del mondo assumerebbero una valenza da star assolute. Dopo tre ore la stanchezza si impossessa dei nostri corpi ma ci sono ancora da visitare le sculture, le antichità orientali, egizie, greche e romane. Per ora comunque eccoci di fronte al quadro più famoso del mondo: la Gioconda di Leonardo. Il dipinto è protetto da una gabbia di vetro. La sezione dedicata all’arte pittorica è così terminata ed entriamo ora nei saloni delle antichità greche e romane con la famosa Vittoria di Samotracia, statua del III° sec. A.C.  Altre opere di eccezione sono la Venere di Milo e la famosa sala delle Cariatidi. Si prosegue quindi nell’affascinate reparto egizio e poi in quello orientale con reperti del Medio Oriente risalenti al tempo dei Sumeri, Babilonesi, Accadi. E’ in queste sezioni che si ha il privilegio di ammirare il mitico Codice di Hammurabi che raccoglie le leggi del popolo babilonese scolpite nella roccia(XVIII A.C.). Siamo davvero stanchissimi ed usciamo dalla complesso. Ritorniamo all’auto dopo aver gustato piacevolmente due crepes  acquistate in una bancarella. Consumata anche questa splendida esperienza al Louvre si ritorna in albergo e ci si riveste elegantemente per la serata al Moulin Rouge. Giacca e cravatta e via verso Montmartre, forse il quartiere più sanguigno della capitale. Caratteristica peculiare di questo luogo è la stupenda chiesa del Sacro Cuore che abbiamo deciso visiteremo durante la giornata di domani. Il Moulin Rouge è un locale raffinato nel quale ci è stato prenotato un tavolo in buona posizione. La serata consisterà in una cena con il sottofondo musicale di un orchestra che suona proprio da sotto il palco e poi, verso le 22.30 comincerà lo show vero e proprio. Dopo aver ordinato un buon Bordeaux rouge Chateau La Tour gustiamo una ottima zuppa di legumi e uno chateaubriand con patate. Il vino è davvero sublime ed impreziosisce una serata che si sta delineando davvero con contorni magici. Lo show inizierà con un numero del corpo di ballo composto da ottimi ballerini e ballerine quasi tutte in topless. Il ritmo dei numeri è incalzante ed oltre a fantastici balletti assistiamo ai virtuosismi di un funambolo, di un ipnotizzatore di coccodrilli e di un ventriloquo che strappa applausi a ripetizione. La giornata è trascorsa in modo entusiasmante e ne siamo davvero felici, appagati. Quarto giorno in terra francese ed oggi abbiamo in programma la visita alla basilica del Sacro Cuore sulla collinetta di Montmartre. Fu costruita nel 1875 e consta di una grossa cupola centrale e due laterali più piccole. L’interno non è particolarmente ricco ma la struttura esterna, unita alla sua invidiabile posizione, nel punto più alto di Parigi le conferisce un impareggiabile fascino. Possiede una campana di 20 tonnellate e di fronte ci sono belle scalinate, giardini ed addirittura una funicolare che porta i visitatori fin quassù  dalla vicina fermata metro. Terminata la visita alla basilica ci rechiamo nella vicina Place Tentre che è luogo tanto minuscolo quanto ricco di attrazione. Al suo centro una marea di artisti che propongono ai visitatori, dipinti, ritratti e acquarelli. Riconsegniamo l’auto in aeroporto ritornando immediatamente dopo nella capitale proseguendo il tour attraverso la linea uno della metro fino alla fermata dell’hotel de la Ville. Raggiungiamo l’Ile de la Citè, una delle due isole all’interno della Senna, sede della celeberrima cattedrale di Notre Dame. Più a sud c’è l’Ile St. Louis rimasta disabitata fino al 1700. Dopo uno sguardo generale alla basilica ci mettiamo in coda per salire i gradini fino in cima. Arriviamo ad una specie di balconata che gira tutto intorno alla torre sud. C’è vento ma questo non  ci impedisce di ammirare nei suoi particolari quello che offre Parigi dall’alto. Altra fila, questa volta salendo all’interno della torre per vedere l’imponente campana pesante 13 tonnellate con il batacchio di due. La guida, strisciando un oggetto di ferro sulla campana ci dimostra la sensibilità spiccata di questo enorme blocco di bronzo. Ci si riposa poi in una brasserie nei paraggi per poi far ritorno in albergo attraverso rue Rivoli, illuminata che è una magnificenza. A metà via uno dei più grandi store di Parigi, Samaritane che decidiamo di visitare. Gli altri sono Prinptemps e Galerie Lafayette. All’interno della sezione sport sembra proprio esserci tutto per tutte le attività ricreative. E’ semplicemente grandioso. Raggiunto il nostro albergo e cambiatoci d’abito scegliamo di cenare in un ristorante in Place de l’Operà che si chiama Relies de Capucines dove gustiamo un ottimo pasto. Ultimo giorno di viaggio e vogliamo concederci anche l’esperienza del Bateaux Mouches. Metro fino al Pont de l’Alma dove è l’imbarcadero  e via verso questa minicrociera  lungo la Senna. Quasi tutto ciò che Parigi ha da offrire al turista è situato in prossimità di questo fiume che ha aiutato a diventare grande la città per cui una gita così è ottima occasione per revisionare tutto ciò che si è apprezzato in precedenza ed ammirarlo nel suo insieme. Sbarcati nei pressi della radio France ci dirigiamo verso gli Champs Elysees fino alla zona degli antiquari e Fabourg Saint Honorè. Dopo la Iglese de la Madeleine il freddo e la fame ci bloccano in un ristorante dell’omonimo  Boulevard. Sarà qui che gusteremo il miglior pasto del nostro soggiorno parigino. Entrata a base di escargot (lumache) all’aglio e poi scaloppine di trota alla crema. I sensi raggiungono poi l’apice del piacere con l’abbinamento vino. Uno strepitoso Chablis  dell’86. All’uscita del locale mi sento in orbita e il ritorno in aeroporto e quindi in Italia sarà meno traumatico. Sono stati cinque giorni indimenticabili in una città indimenticabile.

 

 Proprietà letteraria riservata. Copyright © 2004 Daniele Mazzardi
Grafica, layout e testi sono di esclusiva proprietà dell’autore. Tutti i diritti di riproduzione riservati. E' vietata la copia su altri siti Web, mailing list, riviste cartacee, cd-rom  e libri senza l'autorizzazione dell’autore. Da questo divieto è esclusa la duplicazione per utilizzo personale.