2009  MADRID

La preçiosa

.

Vecchia Madrid - Placa de Espania - Statua di Don Chisciotte

 

La partenza è come al solito da Orio al Serio. Dopo circa due ore di volo atterro all’aeroporto Barajas di Madrid. Velocemente raggiungo la metropolitana dove prendo la T4 fino alla fermata di Ministerios e quindi la 10 fino a Plaza de Espana. L’ostello che ho prenotato, il Santillan, è nelle vicinanze così ne approfitto per cominciare da subito le visite. Questa è una delle piazze più trafficate della capitale. Nei secoli 18° e 19° era occupata da caserme militari, per la vicinanza al Palazzo Reale. Ora ci sono due imponenti edifici: la Torre di Madrid di 33 piani e l’edificio Espana di 26. Il luogo però è interessante soprattutto per il suo obelisco in pietra risalente al 1928. Di fronte è la statua di Don Chisciotte che cavalca Ronzinante, mentre il paffuto Sancho Panza lo segue sul suo asino. Mi dirigo lungo la famosa calle Gran Via verso il mio hostal. Lasciate lì le cose superflue ridiscendo nella via, ricca di affascinanti edifici art decò che collega plaza de Espana a plaza de Cibeles. Nel mezzo, plaza del Callao, la Mecca madrilena del cinema. Delle oltre 60 sale cittadine 7 si trovano qui, oltre ai famosi grandi magazzini El Corte Ingles. Percorro la vicina calle de Preciados, il regno dello shopping madrileno, quindi proseguo, sempre per la calle Gran Via fino all’incrocio con la calle de Alcalà. Ecco l’edificio Grassy, con al pianterreno la prestigiosa casa di gioiellieri che ospita il museo de reloy Grassy. Quindi la calle de Alcalà sino a Puerta del Sol sotto lavori perciò assolutamente priva del fascino che gli viene da tutti conferito. Questo è il cuore storico di Madrid e luogo di incontro ideale per i madrileni. Percorro piacevolmente vie caratteristiche fino a giungere alla plaza Benavento e quindi calle de Atocha fino a plaza de la Provincia dove è presente il palacio de Santa Cruz. Gioiello dell’architettura asburgica è ora sede del ministero degli affari esteri. Nel tempo aveva ospitato anche le carceri cittadine. Qui gli sfortunati destinati ai processi di inquisizioni che si effettuavano nella vicina plaza Mayor aspettavano il loro destino. Raggiunto la piazza, non posso che restare ammirato dalla sua pianta rettangolare tutta balconi e pinnacoli. Abbaini e tetti d’ardesia decorano i tetti. Il contesto mi ricorda l’altrettanto affascinante place Vosges vicino alla Bastiglia a Parigi. E’ piacevole sostare, ammirare i locali sotto i portici che circondano per intero la piazza. Al centro è posta la statua equestre di Filippo III e su un lato è la casa de la Panadena, dipinta con motivi allegorici. Sbuco nell’adiacente calle Cuchilleros, ricca di ottimi ristoranti come il Botin considerato il più antico del mondo dal guiness dei primati e nel quale entro per prenotare un posto per la cena. Risale dicono al 1725. Mi reco ora alla Colegiata de san Isidro, costruita in stile barocco dai gesuiti a metà del 600. Fu la cattedrale di Madrid sino al completamento della Catedral de la Almudena. Purtroppo le chiese oggi sono quasi tutte chiuse, hanno orari d’apertura ristretti.  Mi dirigo ora al bel mercato de San Miguel. Disposto su un unico piano è chiuso da vetrate e risale al 1915. Al suo interno affascinanti bancarelle vendono salumi e formaggi tipici oltre a carni, pesci e crostacei. E’ anche possibile godere dei ristorantini tutto intorno dove si può gustare anche il famoso jamon iberico. I madrileno hanno un vero culto per il maiale e di frequente si incontrano negozi dove si possono gustare i famosi insaccati spagnoli. Molto caratteristico è il museo del jamon. Plaza de Humilladero, e quindi ecco la piacevole, rilassante placa de Sant Andres con la chiesa omonima. Da qui passo ala plaza de la Paja un tempo centro della Madrid medievale. Tutta la zona è ricca d’atmosfera. E’ piacevole perdersi nelle viuzze, farsi avvolgere dal fascino dell’antichità. Percorrendo la calle de Segovia, ecco ora la basilica Pontifica de san Miguel eretta sul sito di una vecchia chiesa romanica e dedicata a due bambini martiri giustiziati dai romani. Raggiunta calle Mayor proseguo fino a plaza de la Villa uno degli angoli più suggestivi della capitale. Attorno ad essa sorgono alcuni degli edifici secolari più importanti della città. Il più antico è quello della torre de los Lujanes che risale agli inizi del XV secolo, con portale gotico e archi a ferro di cavallo. Poi la casa de Cisneros fondatore della storica università di Alcalà. Il municipio è unito a questo edificio da un ponte. Ripercorro la calle Mayor dove ammiro il miglior panorama sulla Catedral de la Almudena. La sua costruzione iniziò nel 1879 e fu completata nel 1993. I lavori si arrestarono durante gli anni della guerra civile. Bella costruzione  con una statua in onore di papa Giovanni Paolo II qui venuto in visita durante il suo pontificato. All’interno ci sono alcuni elementi di pregio come l’organo e la pala d’altare nel transetto, ma nel complesso non ha alcun fascino. L’intenzione è ora di visitare il Palacio Real, ma oggi è chiuso per atti ufficiali, perciò vedrò di organizzare per domani. Ritorno sui miei passi, indietro fino alla iglesia de San Francisco el Grande. Sorge  su un luogo dove vi era un convento francescano che, secondo la leggenda venne fondato da San Francesco d’Assisi nel 1217. Ritorno nella zona del Palaco Real ammirando la bella Plaza de Oriente, un tempo punto di incontro per le occasioni di stato. Re, regine e dittatori fecero le loro apparizioni in pubblico sul balcone che da sulla piazza. La statua equestre di Filippo IV la impreziosisce al centro e, lateralmente, il famoso cafè de Oriente. Un occhiata al Teatro Real, quindi m’incammino lungo la parte terminale de la calla de Bailem ammirando i famosi jardines de Sabatini e il palazzo del Senato. Percorro quindi la calle de la Encarnacion sino all’ingresso del Monasterio de la Encarnacion, convento di agostiniani fondato nel 1611 per Margherita d’Austria moglie di Filippo III. E’ tuttora abitato dalle monache. La giornata di visite sta volgendo al termine ed ora me la prendo un po’ più comoda passeggiando lungo la calle de Arenal, ricca di negozi interessanti. Giungo al Monasterio de la Descalzas Reales. Sarebbe stato bello visitarlo, ma ora è chiuso. E’ il più insigne edificio religioso di Madrid, un raro esempio di architettura cinquecentesca. Attorno al 1560, la sorella di Filippo II, Dona Juana decise di trasformare il palazzo medievale che sorgeva qui in un convento per monache e dame di sangue reale. L’alto rango delle Descalzas Reales(suore reali scalze) traspare dalle ricchezze qui conservate che purtroppo non potrò apprezzare. Dopo un breve ritorno in ostello per sistemarmi, passeggio ancora per un po’ lungo le piacevoli calles della Vecchia Madrid fino a giungere alla plaza Mayor dove mi concedo un drink comodamente seduto ad uno dei tavolini di un bar della piazza. E’uno spettacolo far trascorrere il tempo in questo luogo, mentre il calar del sole disegna sulle facciate dei bei palazzi tinte sempre differenti. Alle 20.00 mi reco al restaurante Botin dove, in un ambiente dal fascino antico, gusto un ottimo cochimillo asado accompagnato da vina Salseda di Rioja, rosso del 2005. Mezzo brillo me ne ritorno in ostello per preparare l’altrettanto impegnativa giornata di domani, che inizia come al solito presto. Una buona colazione in un locale della Gran Via e poi percorro la stessa fino a Place de Cibeles dove al centro apprezzo la Fuente de Cibeles, la dea greco romana della natura. Intorno ci sono palazzi importanti come il palacio de las Comunicaciones e il banco de Espana. Mi siedo su una panchina in attesa che la luce del sole illumini adeguatamente questi edifici per le foto di rito, quindi proseguo verso la plaza de la Indipendencia, dove osservo da più punti la famosa Puerta de Alcalà. Questo arco trionfale costituisce il monumento più imponente realizzato da Carlo III nel suo intento di abbellire la parte orientale di Madrid. Progettata da Francesco Sabatini, sostituì una porta barocca più piccola voluta da Filippo II per rendere onore a sua moglie Margherita d’Austria. Di fianco, è il celeberrimo Parque del Retiro. Nel 600 il parco era a uso privato dei Reali e solo nel 1869 divenne pubblico Al suo interno c’è un grande lago. Ritorno a placa de Cibeles imboccando quindi il famoso Paseo del Prado.Un occhio esternamente al Museo Naval e alla Borsa di Madrid e giungo alla plaza de la Lealtad dove è situato l’hotel Ritz, l’albergo più famoso di Spagna. Ancora un po’ avanti giungo alla plaza de Canovas del Castello con al centro la Fuente de Neptuno, una fontana con la statua di Nettuno su un carro trainato da due cavalli. Percorro ora la calle Felipe IV sino alla Real accademia espanola e alla iglesia de San Jeronimo el Real. Anche questa, purtroppo è chiusa, questa volta per restauri. Nelle vicinanze noto l’entrata del celeberrimo museo del Prado. Decido di visitarlo. Questo museo vanta la più grande  raccolta mondiale di pittura spagnola che va dal XII al XIV secolo con numerosi capolavori del Goya e Velasquez. Progettato da Juan de Villanueva per volere di Carlo III, fu inaugurato nel 1819. La collazione permanente è organizzata su tre piani anche se alcune sale risultano chiuse al pubblico. La presenza di molti capolavori stranieri testimonia la potenza della corona spagnola. I Paesi Bassi e alcune regioni dell’Italia restarono per secoli sotto il suo dominio. E’ un piacere assoluto perciò perdersi nelle innumerevole stanza dedicate al Goya, a Velasquez, a Jose de Ribera, a Zurbaran. Poi le sezioni dedicate alla pittura fiamminga con i suoi massimi esponenti: Vander Weyden,Van Dick, Brueghel, Rubens, Rembrandt. Moltissime sono poi le opere di celeberrimi artisti italiani come il Tintoretto, Mantenga, Beato Angelico, Raffaello, Tiziano, Veronese, Caravaggio e Tiepolo. Infine anche moltissime tele di artisti francesi, tedeschi. Quindi una visita al piano inferiore alla sala dei Delfini dove ammiro coppe e  vasi di cristallo di rocca, talvolta tempestate di pietre preziose. La visita è terminata. Certo, si sarebbe potuto trascorrere al suo interno tutta la giornata, ma io non sono un intenditore perciò credo che basti così. Percorro a piedi tutta la vecchia Madrid sino al Palacio Real. Il biglietto di 11 euro con l’audioguide saranno ben spesi. Per secoli una fortezza reale, a seguito di un incendio avvenuto nel 1734, Filippo V ordinò che venisse trasformato in palazzo Il percorso all’interno parte dalla farmacia reale dove vengono conservate centinaia di contenitori per erbe e medicamenti che seguivano sempre il re durante i suoi spostamenti. Delle belle scalinate in marmo conducono al primo piano dove ammiro una ad una le numerose e straordinarie stanze del palacio. Splendidi arazzi di fattura belga, ceramiche preziosissime e mobili d’epoca si abbinano in ogni locale a favolosi orologi d’appoggi in pietre pregiate. Sulle volte e soffitti, affreschi di pittori tedeschi e persino del Tiepolo. Stupenda la sala delle colonne usata per i banchetti reali, la sala Gasparini che prese il nome dal suo progettista napoletano che la ideò, la sala delle porcellane, voluta da Carlo III, rivestita di maioliche della manifattura reale del Buen Retiro. E che dire della incredibile sala da pranzo, una profusione di specchi, lampadari, arazzi e un tavolo in grado di ospitare fino a 160 invitati. In una sala speciali sono conservati, in teche, quattro esemplari di violini e violoncelli Stradivari.  Terminato il percorso all’interno, esco nella placa des Armas dirigendomi verso l’armeria, dove osservo con meraviglia armature fantastiche per uomini e cavalli, spade, armi. Straordinaria visita e, all’uscita m’incammino verso i jardines de Sabatini. Scendo le scale e li visito, portandomi poi verso l’uscita che nei pressi  della fermata Metro di Principe Pio. Sosta a Ministerios e quindi, nuovamente al Barajas. Sono stati due giorni intensi, supportati da un clima ideale. Le visite hanno appagato le mie aspettative anche se, da una capitale coloniale come Madrid mi sarei aspettato d’ammirare monumenti più significativi.

Proprietà letteraria riservata. Copyright © 2009 Daniele Mazzardi
Grafica, layout e testi sono di esclusiva proprietà dell’autore. Tutti i diritti di riproduzione riservati. E' vietata la copia su altri siti Web, mailing list, riviste cartacee, cd-rom  e libri senza l'autorizzazione dell’autore. Da questo divieto è esclusa la duplicazione per utilizzo personale.