1991 MAURITIUS

 Oasi di lusso nell'Oceano Indiano

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Pesci leone

Mauritius regala ai suoi ospiti splendidi scenari  ed è meglio non visitare mai questi luoghi dato che poi si soffre troppo nell’atto di lasciarli. E’ il 20 di Aprile quando con un taxi ci rechiamo a Linate dove con un DC9 dell’Alitalia raggiungiamo Ginevra, la famosa città svizzera nota in tutto il mondo per i suoi orologi. L’attesa sarà abbastanza lunga dato che partiremo alle 21.40 con un volo dell’Air Mauritius. Atterriamo alle 10.40 del mattino seguente e dopo il disbrigo delle pratiche aeroportuali, con un pulmino veniamo portati alla villetta che abbiamo affittato nella zona nord dell’isola verso Mont Choisy. Si attraversano paesaggi che molto assomigliano a quelli della Repubblica Dominicana con grandi piantagioni di canna da zucchero. Mauritius è un isola molto tollerante per il discorso  religioso ed in essa si possono trovare oltre alla confessione cristiana, l’indù e la musulmana. Ecco quindi di frequente il sari, lo chador, il tempio, la moschea o la chiesa. Insomma è un bel bagno di cultura oltre che di mare stupendo. Il tempo è un po’ malandrino e già durante il tragitto abbiamo avuto momenti di pioggia. Ci viene presentata la villetta, vicino alla strada costiera ed è davvero spaziosa. Sistemiamo le nostre cose dopodiché mi affretto a trovare un auto a noleggio. Optiamo per una Suzuki decappottabile. Si parte per scoprire l’isola salendo verso nord la strada costiera ma purtroppo ci si rende conto quanto il turismo, la ricchezza, il progresso stiano rovinando molti luoghi incantevoli. In appena venti anni  quasi 20 chilometri di costa da noi percorsa è quasi completamente sparita, occupata da abitazioni private e grandi alberghi. La delusione è grande anche perché il tempo è inclemente ed a tratti piove. I grandi alberghi come il Club Mediterranee di Point de Cannoniers, il Meville od il Pulmann sono delle fortezze private inespugnabili. Sta di fatto che ci ritroviamo a Grand Gaube nell’estremo nord dell’isola senza aver visto niente di interessante e tanto per cambiare piove. Si torna indietro lungo una strada interna  e procediamo questa volta verso sud. Vicino a noi c’è una bella e lunga spiaggia  a Trou aux Biches e lì sostiamo ad un buon ristorante in vista del mare. Il ristorante è il Blu Lagoon e vi gustiamo per la prima volta lo smoked marlin e poi un pesce  locale. Il marlin è un grande predatore e sogno di tutti i pescatori d’altura. Intanto ricomincia a piovere e torniamo a casa dove facciamo il primo incontro con uno dei tre gatti che ci faranno compagnia durante tutti i nostri ritorni a casa. Il giorno seguente il tempo è ancora uggioso ma che possiamo fare?. Stare a casa?. Colazione e via verso Port Louis, la capitale. La nostra meta è l’altra parte dell’isola dove ci dovrebbero essere luoghi molto belli. Attraverso la periferia di Port Louis ci dirigiamo verso sud. Non ci sono molti cartelli indicatori e spesso sbaglieremo strada finendo addirittura a Rose Hill. Il paesaggio è molto bello perché l’isola non è piatta e specie da queste parti si alzano montagne affascinanti. Finalmente eccoci alla bella spiaggia di Flic and Flac. Il nome è ridicolo ma è un luogo straordinario. Tra un po’ di pioggerellina e qualche spruzzo di sole trascorriamo un ora in piacevolezza entrando anche in un mondo corallino entusiasmante. Ripartiamo, ritornando a Port Louis e quindi a Triolet, paese a prevalenza indù con qualche tempietto e negozi che richiamano chiaramente alla tradizione indiana.. Il costume tipico è però mantenuto solo dalle donne mature mentre le giovani ormai vestono modernamente. Dopo Triolet eccoci a Trou aux Biches e quindi ci organizziamo per la cena optando per il Corsare, molto conosciuto sull’isola. E’ un luogo elegante e proprio sul mare. L’antipasto è di marlin fumee e poi un buon vielle(labro) grigliato con una birra locale. La serata termina al casino di Trou aux biches e poi a casa. L’indomani è ancora una giornata pessima. Piove a dirotto ed è meglio non andare troppo lontano così decidiamo di raggiungere Grand Baie dove ci sono dei simpatici negozietti. Il tempo è inclemente così si opta per pranzare a casa nostra e durante il pomeriggio si va alla spiaggia di Trou aux Biches. Il tempo è bruttino ma stiamo ugualmente in spiaggia un bel po’. Il mare poi è favoloso con  il primo tratto  ricco di bassa vegetazione ma più avanti si apre un mondo corallino meraviglioso con numerosi pesci multicolori. Di fronte, in lontananza c’è la barriera corallina e vorrei raggiungerla,  cosi nuoto fra una moltitudine di pesci  ammirando questo mondo pieno di vita. Che esperienza!. I coralli ora sono vicinissimi a me e per proseguire devo farmi strada trovando aperture tra di loro. Sono in una foresta di corallo che più avanti addirittura fuoriesce dall’acqua. Ho visto tanti pesci come il pesce angelo, il pesce farfalla., il moorish idol e anche due piccole ma inconfondibili murene grigie. Torno a riva e poco dopo si va all’Argonaute, un negozio di souvenir e conchiglie ed annesso acquario con numerosi pesci. A casa si fa una doccia veloce e poi a Grand Baie in un ristorante anonimo cinese. Il giorno dopo il tempo non è migliore ma decidiamo comunque di raggiungere la costa orientale dove c’è il famoso St. Geren, un hotel della catena sudafricana Sun come lo sono del resto gli altri due dell’isola: il Touessrock ed il Piroghe. Arriviamo dopo aver attraversato sconfinate coltivazioni di canna da zucchero in prossimità del St. Geran ma purtroppo soffiano gli alisei ed il mare non è proprio una tavola. Intendiamoci, è  sempre bellissimo ma sarebbe potuto essere molto meglio. Si scende lungo la costa orientale con ferma intenzione di recarci in prossimità del famosissimo complesso di Le Touessrock, forse il più rinomato dell’isola dato che è situato proprio di fronte alla celeberrima Ile aux Cerfs, tanto per intenderci l’isola visitata da Stefanie di Monaco ogni qual volte viene a Mauritius. Il complesso naturalmente è inarrivabile ma raggiungiamo un imbarcadero da dove partiamo alla volta di questa fantastica isoletta. A circa 60 - 70 metri dall’approdo già si nota il famosissimo passaggio con adiacente l’eccezionale colpo d’occhio creato dalla bassa marea che fa intravedere la sabbia del fondale. Si scende e subito si ha la sensazione di essere capitati in qualcosa di esclusivo. C’è un percorso obbligato che dalla banchina attraverso un sentiero con scalinate porta alla spiaggia di fronte a questo fenomeno naturale simile per certi versi a quello già ammirato nella penisola di Jandia a Fuerteventura nelle Canarie. Ecco il primo dei due ristoranti dell’isola. Staremo qui tre o quattro ore. Io scopro anche, attraversando il passaggio le splendide spiagge  di fronte. E’ un sito straordinario e trascorriamo davvero dei momenti da sogno. Alle 16.30 si riparte dato che alle 17 c’è l’ultima tratta fino all’imbarcadero di Touessrock. Sull’isola non ci sono alberghi ed ecco perché il complesso di Le Touessrock è il più costoso dell’isola. Ripercorriamo la strada fino a Port Louis notando talvolta pile di pietre laviche e la spiegazione risiede nel fatto che Mauritius è un isola di origine vulcanica. Per cena si torna a Grand Baie dove visiteremo il restaurant a la plage dove gusteremo un buon dorado grigliato con un bianco sudafricano, il Nederburg di Paarl sauvignon del 1990. Una puntatina al casino e poi a casa. E’ il nostro quinto giorno di viaggio e ci alziamo un po’ più tardi dato che il tempo ci perseguita . Optiamo come direzione il sud dell’isola dove abbiamo intenzione di fare un bagno alle Rochester falls  e poi andare in qualche spiaggia li vicino. La strada è sempre la stessa fino a Port Louis e poi giù fin a Rose hills dove ci dovrebbero essere delle belle case coloniali ma passiamo oltre attraverso stradine fino a raggiungere il villaggio fino alle cascate. Ben presto scopriamo che non ci sono indicazioni per le cascate perciò chiediamo ad un giovane locale di portarci. Dopo un percorso trafficato in mezzo alle coltivazioni di canna di zucchero le raggiungiamo ma non si può fare il bagno perciò non ci resta che ammirarle. Torniamo indietro arrivando molto vicino alla penisola dove c’è il complesso del Meridien. Anche qui però è tutto chiuso perciò decidiamo di andare verso un altro complesso del sud. Arrivati riusciamo ad entrare come fossimo clienti ed andiamo alla sua spiaggia ma non ci piace e quindi andiamo via. Io sono un po’ stanco di guidare e vorrei godere di un po’ di mare perciò si decide di raggiungere di nuovo  Flic and Flac. Il tempo è inclemente anche oggi e quando arriviamo pioviggina ma entriamo comunque in acqua ammirando per la prima volta un pesce scatola ma  più tardi la giornata si impreziosirà con la visione di due pesci leone. Sono stupendi e si lasciano guardare senza problema. Nel frattempo si è fatto davvero brutto e si opta per tornare a casa, cenare li e vedere un po’ di televisioni con film indiani. L’indomani per la prima volta ispira bene già dall’inizio e si vola verso Le Touessrock e ci si spaparazza su una delle spiagge ancora libere di bagnanti già dalle 9.15 facendo vita marina fino all’ora di pranzo quando andiamo al Paul and Virginie uno dei due ristoranti all’aperto dell’Ile aux Cerfs. L’ambiente è affascinante come la storia dei protagonisti che hanno dato il nome al locale. Si mangia un buon tonno e dorado grigliati e poi via ancora al mare. In una delle successive esplorazioni marine noteremo una piccola murena ed anche un qualcosa che assomiglia ad un serpente marino anche se non ne sono certissimo. La giornata scorre  gaia e spensierata fino a quando risaliamo sulla barca consapevoli di dare un addio per sempre a questa bella e famosa isola.  Dopo una doccia salutare ed una cena in ristorante anonimo, una puntatine al casino dove avremo una fortuna davvero sfacciata.  Si sta approssimando la data della partenza cosicché quest’oggi si decide di trascorrere la maggior parte delle giornata alla nostra stupenda spiaggia di Trou aux biches. Approfitto dell’alta marea ed arrivo fino ala barriera corallina  Ammirerò pesci e coralli oltre ad un piccola murena. Passiamo ore felici ma anche troppo sole stanca e cosi si torna a casa, doccia e via alla scoperta della capitale. Parcheggiata l’auto passeggiamo un po’ per vedere qualche negozio ma sinceramente c’è poco di interessante. Arriviamo fino al Palazzo del Governo e poi sulla strada del ritorno vengo attirato da un mercato. dove trascorreremo momenti piacevoli. Qui vicino c’è anche una bella moschea ma oggi non è possibile visitarla. Bighelloniamo di qua e di là scoprendo anche un bel tempio indù nel bel mezzo dei loro curiosi riti. Ora ci si sta preparando ad ossequiare Kalima e cioè la nera(traduzione dall’indi). La dea Kali è la versione terrifica di Parvati, moglie di Shiva. Lasciamo Port Louis in direzione Grand Baie ritornando al restaurant a la Plage dove stavolta gustiamo una buona zuppa di pesce e un capitaine al cartoccio. Casino e notte!. Arriva il nostro ultimo giorno di vacanza perciò decidiamo di non andare troppo lontano infatti restiamo alla vicina spiaggia di Mont Choisy. Trascorriamo  un paio di ore al sole facendo le ultime riprese e foto dopodiché  rimetto la mia borsa in auto. E’ arrivato il momento di salutare questo stupendo mare corallino e quindi si torna a casa ma quando scendiamo dall’auto e faccio il gesto di prendere la mia borsa scopro che ci hanno rubato tutto il materiale. Dannazione! Ci hanno aperto la capotte e rubato la borsa mentre eravamo al mare. Lo sconforto iniziale è immenso perché al di la del valore della nostra attrezzatura  c’è tutto il documento cine- fotorgrafico del viaggio che è andato perduto.  Naturalmente siamo molto giù di morale per quel che è successo ma cosa possiamo farci!. Pranziamo al Blu Lagoon e poi visitiamo di nuovo l’acquario dell’Argonaute. Vogliamo anche acquistare qualcosa per ricordo ma compreremo solo poche cartoline. La vacanza è finita e quindi si torna a Choisyville ad aspettare l’impiegato dell’Avis per la consegna dell’auto e quindi il pulmann del Mauritour che ci porta all’aeroporto tanto per cambiare con una pioggia battente. Il Boeing 747 dell’Air Mauritius ci porterà questa volta a Zurigo invece che Ginevra dove poi ci imbarcheremo su un volo delle Swiss Air fino a Milano Linate.

 

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