2005 EGITTO - MAR ROSSO

Sherm El Sheikh

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Dal nostro hotel la costa di Ras Umm Sid

Come accade da alcuni anni a questa parte abbiamo stabilito di concederci un viaggio dal marchio balneare per spezzare i rigori dell’inverno. Niente di impegnativo s’intende, ma ugualmente gratificante. La scelta è nuovamente caduta sulla località di Sharm El Sheikh,  soggiornando questa volta all’Hilton Waterfalls. Le nostre aspettative sono state soddisfatte e perciò alla fine siamo stati contenti del risultato ottenuto. Lasciata casa in piena notte, partiamo dall’aeroporto della Malpensa alle 7.15 raggiungendo destinazione dopo circa quattro ore di volo. L’albergo è molto bello ma a me non è questo che interessa ma il mare, lo straordinario Mar Rosso!. L’accesso è molto limitato e praticamente può avvenire solo dalla passerella che scavalca la barriera corallina. Fa freddino e non ci pare il caso di entrare in acqua subito perciò attendiamo il momento del breeefing per i nuovi arrivati, ceniamo e ce ne andiamo subito a dormire. L’indomani, giù alla piccola spiaggia il tempo è persino un po’ nuvoloso e tira vento. Di certo non è una gran esperienza quella in mare ma piuttosto che stare in sdraio ad annoiarmi decido di entrare. Fa un freddo cane in acqua e quando è il momento di uscire ho addirittura i brividi.  Oltretutto non ho avuto nemmeno questa grande impressione dal mondo corallino!. Dopo tanti siti ammirati in diverse parti del mondo ormai considero quasi normale anche quello che poi normale non è. Trascorriamo parte del pomeriggio nei pressi della piscina riscaldata ma alle 16.30 - 17.00 il sole se ne và e non è un piacere nemmeno restare lì. Ritorniamo nella confortevole camera, anticipando il solito noioso programma serale. Domattina finalmente il sole ci gratificherà dei suoi benefici influssi e la temperatura sembrerà più gradevole, consentendomi di entrare piacevolmente in acqua ad ammirare stavolta un fantastico mondo corallino. Il programma pomeridiano ricalca quello di ieri perciò non è nemmeno il caso di replicarlo in scritto. Ho prenotato per domani un’escursione in barca per ammirare la costa del parco nazionale marino di Ras Mohammed con la speranza di godere uno snorkelling magistrale. Raggiunto infatti il porto di Sharm ci fanno salire su di un imbarcazione insieme ad altre persone. Alcuni sono sub mentre altri faranno come me snorkelling ma è nelle speranze di tutti gioire delle bellezze di un mare unico: quello del Mar Rosso. Finalmente alle 9.30 si parte, direzione sud ma ben presto mi rendo conto che l’escursione marina a Ras Mohammed sarà solo una chimera. Così avevano detto forse per attirar più gente, dimostrando ben poca professionalità e serietà. Avrebbero fatto meglio ad essere sinceri e dire che si sarebbe ammirato un tratto di costa in direzione del famoso sito. Io infatti mi sarei aspettato di raggiungere luoghi difficili da guadagnare partendo da terra ma così non è stato, con mia grandissima delusione. La barca rimarrà sempre nei pressi della riva regalandoci comunque un colpo d’occhio suggestivo sulla stupenda costa desertica e su un mare dai riflessi intrasferibili in aggettivi. Durante lo snorkelling dovremo stare sempre in fila e questo proprio non riesco a tollerarlo ma d'altronde questa è un escursione e bisogna fare ciò che dicono loro, solo che a momenti ci prendiamo a pinnate a vicenda. Incredibile!. Mi scappa da ridere e vorrei impalare la guida tanto è stupida. Gli faccio notare che stare troppo vicini non è piacevole ma lui vuole che facciamo come dice lui, come un gregge di pecore!. Meno male che noto un bel pesce coccodrillo oltre ad altri fantastici coralli!. Purtroppo una volti risaliti in barca, due bambini al seguito di genitori scriteriati, vomitano come fontane e perciò a malincuore, tutti dobbiamo tornare temporaneamente indietro al porto di Sharm per consentire agli sciagurati di guadagnare terra. Di Ras Mohammed, già improponibile prima di questo fatto ora non se ne parla proprio più e si punta a nord, verso Ram Umm Sid godendo di altri bei snorkelling ed ammirando coralli di fuoco, molli, madrepore fungo e lampone. Si torna alla fine in porto guadagnando poi l’albergo dove termino la giornata vestito di una intima delusione nel non aver ottenuto ciò che era nelle mie ottimistiche aspettative. Il mattino seguente si manifesta con un gran bel sole che ci mette subito di buon umore. Un paio di pinne e subito in acqua. Vi starò a lungo cercando di riconoscere più specie coralline e marine possibile. Sarà un esperienza incredibilmente gratificante, alla ricerca e meticolosa decodifica di ciò che il mare mi vorrà mostrare. Noterò oltre ai pesci più comuni, il pesce palla stellato, il trombetta, il chirurgo nero, lo shaol, l’unicorno arancione, il fuciliere lunare, il picasso, il labride, la cerchia, la castagnola bianca e nera, il farfalla bandiera, il riccio matita e fra i coralli quello di fuoco, la madrepora lampone, il corallo di fuoco piatto, la madrepora favo e a fungo, il corallo rosa, il sinulario, il corallo cervello e il corallo poroso massiccio. Grandi emozioni a profusione anche se nessun pesce di quelli che si fanno ricordare per grandezza. Pranzo e di pomeriggio in piscina riscaldata per consentire anche ai figli un po’ di divertimento. L’Egitto d’inverno non è esattamente un viaggio marino per tutti. La maggior parte della gente calza la muta per ripararsi dal freddo dell’acqua e anche con questa fanno un ingresso in acqua forzoso. La temperatura dopo poco li consiglia di riguadagnare la riva. Ecco perché la piscina riscaldata, almeno per un paio di orette al giorno, consente specie ai bimbi di nuotare in tranquillità divertendosi di più. Dopo cena decidiamo di fare un salto nell’affollatissima Naama Bay. Già due anni fa non ne rimasi molto impressionato. E’ un luogo di divertimenti d’accordo, ma durante i miei viaggi io cerco luoghi che mi sappiano dare emozioni e atmosfere che sappiano farsi ricordare. Questo invece è solo un luogo per spendere soldi in divertimenti standard preconfezionati per turisti Alpitour. Dopo mezzora non ne posso più ma resisto per far contenta la famigliola. Al ritorno in auto comincio a tampinare il taxista sulla possibilità di effettuare con lui un escursione al parco nazionale di Ras Mohammed. Nel 2003 l’avevamo visitato con un gruppo in pullman, ma goderselo in solitaria è un esperienza da urlo. La cosa si può fare e il costo è modico. D’accordo!. Dopodomani mattina mi troverò all’ingresso dell’Hilton mentre Gosia ed i bambini faranno l’escursione col sottomarino partendo dal porto di Sharm. Giunge il nostro sesto giorno di permanenza che si svolge come da canoni prestabiliti: sole, mare, snorkelling durante il quale noterò dei carangidi, un pappagallo dal corno, una piccola razza maculata e due barracuda che riuscirò a mostrare anche a Giorgio il quale si dimostrerà felice ma preoccupato allo stesso tempo. Tra i coralli il corallo verde, uno particolare a tubetti piccoli e neri, l’anemone corallo e moltissime attinie multicolori che impreziosiscono il manto delle madrepore. A riva avremo la fortuna di ammirare anche un uccello: il tordo di Klunzinger. Pranzo, piscina riscaldata e solita minidance con spettacolo serale per Fantozzi a cui mi rifiuto di assistere guadagnando la camera. Finalmente il giorno fatidico!. Il più bello della vacanza. L’escursione al parco di Ras Mohammed con il taxista. Ho la cartina e so l’itinerario nel caso egli non si dimostri troppo pratico. Raggiungiamo il sito e la dapprima sostiamo al famoso canale delle mangrovie per poi tornare indietro a Yolanda beach.  Prima però voglio concedermi l’esperienza più elettrizzante a Main beach, l’ingresso principale ad uno degli spettacoli marini più entusiasmanti che abbia mai fatto. C’è freddo e vento ma riesco comunque a raggiungere, fra sassi e rischi di scivolate il punto dal quale si può entrare in acqua interamente. Non è semplice e dopo aver calzato le pinne mi tuffo a pelo di corallo. E’ un attimo e subito dopo entro in uno strapiombo pauroso, affascinante. Rocce che cadono a picco nelle profondità impreziosite da una profusione di coralli e da alcune gorgonie. Madrepore anemoni e poi ancora i coralli a tubicini neri già ammirati ieri e anche il corallo nero. Tra i pesci il trombetta, l’anthias, il damigella, i farfalla e il fuciliere di Suez. Proseguo a fatica fra le onde e raggiungo quasi il Ras Mohammed dove però stabilisco opportunamente di ritornare. E’ pericoloso e sono solo, con una corrente molto forte. Riguadagnato il punto dal quale sono entrato, stavolta proseguo dalla parte opposta lungo tutto un anfiteatro di rocce a strapiombo. E’ una magia e un godimento acuto sballottato dalle onde. Una grande esperienza in solitaria assolutamente straordinaria fino a raggiungere un punto dove la corrente rischia di spingermi sulle rocce cosicché opto per il ritorno. Nel raggiungere la riva però mi produco senza accorgermene un taglio sul pollice che sanguinerà parecchio ma non sarà certo questo inconveniente che mi impedirà di proseguire la visita!. Ci dirigiamo ora verso Yolanda beach che mi regala un colpo d’occhio da cartolina e ne approfitto per godere del fantastico mare  e della bella spiaggia. Mezzora di relax e snorkelling alla scoperta del locale mondo corallino.  Con difficoltà si riesce in seguito a trovare lo Shark observatory e lasciata l’auto lo raggiungo da solo dopo un percorso di 500 metri circa in pista pietrosa. Il panorama è sublime e da una roccia a picco sul mare si ha la possibilità di godere un magnifico quadro su Main beach e tutto il tratto di costa adiacente fino al Ras Mohammed da me precedentemente raggiunto a nuoto.  A Sud è l’Aqaba beach dove terminerò l’escursione al parco. Tornato all’Hilton,  dopo pranzo, la solita piscina riscaldata ad ascoltare i racconti ammirati di Giorgio e Paolo dopo l’esperienza sottomarina col sommergibile. E’ giunto anche l’ottavo ed ultimo giorno di vacanza!. E’ soleggiato e non c’è vento. Entro in mare con Gosia senza però fare nessun incontro interessante e dopo pranzo la solita piscina. Dopo cena veniamo portati all’aeroporto per essere imbarcati sul volo di ritorno. Il viaggio è trascorso nel complesso piacevolmente e dopo essere atterrati alle 2.50 del mattino all’aeroporto alla Malpensa si fa ritorno nel freddo del nostro rigido Gennaio.  

 

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