2010  STOCCOLMA

La Venezia sul Baltico

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Drottningholm - Palazzo reale

 

Per la prima volta nella penisola scandinava, ho potuto ammirare dei panorami mozzafiato immersi nello splendore dell’arcipelago ghiacciato di Stoccolma. E’ proprio il contesto naturale nel quale si adagia questa città che le dona la sua caratteristica migliore. Parto molto presto di mattina, alle 6.45, atterrando all’aeroporto di Skavsta dopo 2°15’ di volo. Un pullman mi porta, dopo un ulteriore ora e trenta, al centro della città, a Cityterminalen, dove è la stazione dei treni e il bus terminal della città. Sono già le 10.50, devo sbrigarmi. Scendo alla metro e dopo cinque fermate sono a Hornstull. Mi incammino sotto la neve verso il mio albergo sull’isola di Longhalmen. Il tempo è brutto, non so cosa riuscirò a visitare quest’oggi, ma sono determinato a concedermi tutto il possibile. Prendo possesso della mia stanza dopo aver ammirato, lungo il chilometro a piedi, il bel paesaggio del lago Malaren semi-ghiacciato. L’albergo è stato ricavato ristrutturando un vecchio carcere della città. La cella che mi è stata assegnata è però confortevole. Si nota la sbarra che serviva a sprangare la porta e lo spioncino, ora saldato. Zaino in spalla riesco. In caso di maltempo avevo già deciso che mi sarei recato fuori Stoccolma a visitare il Palazzo Reale di Drottningholm. Metro fino a Slussen e quindi la linea blu fino a Brommoplan, dove prendo il bus 301 che in poche fermate mi lascia proprio di fronte al palazzo. Continua a nevicare anche se meno intensamente. L’intera zona, con il palazzo, il teatro e il padiglione cinese sono stati dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’Umanità. Sito sull’isola di Lovon, una delle centinaia dell’arcipelago di Stoccolma, il palazzo fu edificato dal famoso architetto svedese Tessin il vecchio, la cui opera era volta a glorificare il potere reale. Terminato da Tessin il giovane e per gli interni da altri famosi dell’epoca viene oggi utilizzato in parte come residenza privata dalla famiglia reale. Comincio la visita dalle stanze del piano terra, ricche di stucchi e affreschi. Bella la camera da letto della regina Hedvig Eleonora, dove teneva i ricevimenti del mattino. Interessante anche la biblioteca che la regina Lovisa Ulrika che testimoniò il suo grande amore per la scienza e la cultura. Salgo quindi la scalinata con i tromp l’oeil che decorano i muri e giungo alle stanze del piano superiore con affreschi e begli arazzi. La visita è stata interessante anche se mi sarei immaginato più sfarzo in un Palazzo Reale. Ritorno col bus a Brommopan e, con la linea blu, giungo a Kongstradgarden notando come la metropolitana di Stoccolma, chiamata Tunnelbana, sia una vera attrazione. Nelle sue stazioni si ammirano mosaici, dipinti e sculture. Il tempo è sempre brutto. Il Norrstrom che sto costeggiando è parzialmente ghiacciato. Ammiro il Grand Hotel, l’unico cinque stelle svedese. Mi sto dirigendo verso la mia prossima meta, il Nationalmuseum. Sono sulla penisola di Blasieholmen, di fronte a me i palazzi della City e, più a sinistra, quelli antichi della parte vecchia di Gasla Stan. Entro nel museo che ospita la più grande collezione d’arte di Svezia, circa 16.000 capolavori di pittura e scultura, comò, cassettiere e la più grande collezione di porcellane del paese. Al primo piano apprezzo oggetti vari, arazzi, ceramiche, boccali, tutte opere di pregevole fattura mentre al secondo sono esposti i dipinti dei maggiori artisti svedesi. Avverto comunque una netta differenza fra le opere locali e quelle di altri artisti più celebri in limitato numero presenti. El Greco, Ribera hanno di certo un altro tocco. La visita sarebbe stata obbligatoria ed interessante comunque, ma l’esposizione temporanea di opere di Rubens e Van Dyck l’ha resa straordinaria. Uscito, percorro il ponte che mi porta a Skeppsholmen, l’isola dove ammiro il veliero af Chapman, uno degli ostelli più insoliti e affascinanti di Svezia con i suoi 136 posti. Passeggio in un atmosfera plumbea, tetra seppure al cospetto di un panorama potenzialmente bellissimo. Freddo, pochissima gente, ma questo non m’impedisce di proseguire verso le caserme navali ed oltre, fino all’isolotto di Kastellholmen dove tutte le mattine dal 1640 un marinaio issa in cima al castello una bandiera svedese. A piedi proseguo attraversando un ponte fino ad ammirare il Palazzo Reale di Gasla Stan. Percorro le vie della città vecchia risalendo per Slottsbaken fino a raggiungere le vie più caratteristiche della capitale come Vasterlangatan. E’ qui che ci sono i negozietti più curiosi e i locali più turistici. All’ora di cena scelgo l’Agatan dove gusterò una buona entrecote d’alce con sformato di patate, bagnata da un bicchiere di Valpolicella Ripasso del 2006. Quindi di nuovo metro e, sotto la neve, fino in albergo. L’indomani, lunedì, si presenta radioso. Il cielo terso, il sole splendente, mi preannunciano un giorno di intense visite. Dopo colazione in albergo, il solito tratto fino alla metro di Hornstull dove prendo la linea rossa fino a Gasla Stan. Raggiungo la piazzetta di Jarntorget dove, subito dietro, ammiro la strada più stretta di Stoccolma, la Marten Trotzigs Grand, larga solo 99 centimetri. Proseguo lungo la centrale Prastgatan fino alla Tyskakyrka, la chiesa tedesca, segno dell’influenza che la Germania ha avuto sulla Svezia nel 18° secolo. Purtroppo è aperta solo di sabato e domenica e non potrò perciò ammirare la galleria reale che, all’interno, la caratterizza. Giungo ora alla più armoniosa piazza di Stotorget con su un lato l’edificio della Borsa e, tutto intorno, palazzi interessanti come la rossa Schantzskattuset al n°20. Qui nella piazza, durante il medioevo sorgeva un mercato e una bella fontana. Da qui girovago per le strette stradine intorno al Palazzo Reale. Sono nella Slottswagen dove è l’entrata per visitare le stanze del tesoro reale. Questa è forse la zona più affascinante della città: il Palazzo Reale, l’obelisco di Desprez eretto nel 1799 come segno di gratitudine per l’appoggio della città a Gustavo III nella guerra contro la Russia del 1788-1790 e dietro la cattedrale di Stoccolma, la Storkyrkan. Purtroppo anche lei è chiusa, questa volta per lavori fino a Maggio, perciò non potrò ammirare la scultura di San Giorgio e il drago. L’edificio risale al 13° secolo ed è di grande importanza nazionale. Viene utilizzata anche per le cerimonie reali. Scesa la Slottswagen resto per un po’ a contemplare lo stupendo paesaggio della City, il Grand Hotel di fronte e le isole visitate ieri pomeriggio. Lastre di ghiaccio se ne vanno alla deriva sul Norrstrom, la luce solare dona all’ambiente uno splendore che lascia entusiasti. Sul lato opposto del Palazzo Reale scendo dei gradini che mi portano alla zona del Parlamento, il Risksdaghuset. L’attraverso fino al ponte Riksbron da dove ho un notevole colpo d‘occhio sulla City e sulla più lontana zona di Kungsholmen. Ritorno sui miei passi superando l’edificio del Parlamento e, percorrendo la Myntgatan, giungo alla Riddarhuset considerato uno degli edifici più belli della capitale, dove la nobiltà ottenne nel 17° secolo un luogo adatto dove incontrarsi. Fermo nei pressi del Riddarholmsbron per ammirare il bel panorama sulla Riddarholmskyrka, nota come luogo di sepoltura reale. Anch’essa è chiusa in inverno ed è un vero peccato, dato che all’interno  ci sono molte tombe reali. Già all’esterno però dona emozioni in chi la guarda. Interamente costruita in cotto è caratterizzata da una torre di ferro a traliccio che si vede da molte zone della capitale. Da qui mi reco al vicino Riddarfjorden, uno dei tanti bracci del Baltico che si infiltra nella città. Ammiro lo straordinario paesaggio semi-ghiacciato fino all’edificio del Municipio che si erge sul lato opposto, nella zona di Kungsholmen. Sono vicino alla statua di Evert Taube, lo scrittore di ballate ritratto mentre contempla le acque del fiordo. Ritorno sui miei passi fino al Parlamento. Attraverso il Riksbron entrando nella City. In un attimo, percorrendo Fredsgatan, mi trovo in Gustav Adolfs Torg, una piacevole piazza con al centro la statua equestre di Gustavo II. Intorno importanti edifici come la Kungliga Operan inaugurata nel 1782 e il ministero degli esteri. Proseguo lungo la Stromgatan che costeggia il Norrstrom fino ai giardini Kugstradgarden. Ammiro la statua di Carlo XII e la Jacob kyrka, ora chiusa, ma che mi riservo di visitare domani. Dedicata a San Giacobbe, la chiesa possiede un bel porticato in pietra. Percorro ora tutti i giardini fino a Kamngatan dove prendo l’autobus n°47 che mi porta a Djurgarden. Sceso dal mezzo mi trovo proprio di fronte al Nordiska museet. Simile ad un stravagante castello rinascimentale, il museo illustra la vita quotidiana svedese dal 1520 ai giorni nostri. Ora conta più di 1.500.000 pezzi tra cui molti provenienti dalla cultura lappone. Merita d’esser visto!. Qui vicino è anche il Vasamuseet e questo è un luogo che non può proprio mancare in una visita della capitale svedese. Dopo un primo viaggio di 1.300 metri, la nave da guerra Vasa si capovolse nel porto di Stoccolma il 10 agosto 1628. Circa 50 persone perirono insieme a quella che veniva considerata l’orgoglio della Marina. Le armi vennero recuperate nel XVII secolo e solo nel 1956 le ostinate ricerche di un archeologo portarono alla scoperta della Vasa. Dopo una complessa operazione di recupero seguita da un programma di conservazione durato 17 anni fu aperto il più popolare museo della città nel 1990 a meno di un miglio dalla zona del disastro. Resterò un ora circa ad ammirare da più punti di vista quella che allora era considerata la nave più potente del mondo. Bella la polena a forma di leone, la poppa finemente intarsiata, le bocche d’armi. Uscito, mi dirigo a piedi verso la City percorrendo il lungomare di Strandvagen dove sono ancorate moltissime imbarcazioni private, alcune delle quali trasportano i turisti, nella bella stagione, a visitare l’immenso arcipelago. Mentre passeggio non posso che ammirare le belle case che bordano la via. Nei primi anni del 900 i dieci più ricchi della città vivevano proprio in questi stupendi edifici. Un occhiata all’affascinante Kungkliga dramatika teatern, inaugurato nel 1908 con la facciata in pregiato marmo bianco e poi risalgo la City fino allo Storgatan dove è il museo reale dell’esercito. Non ho tempo per visitarlo, ma entro invece nell’adiacente Hedvig Eleonora kyrka. L’unica cosa di pregio è la pala d’altare, Gesù sulla croce. Poco lontano da qui entro nel tempio della gastronomia svedese. E’ uno spazio coperto dove come in nessun altro luogo della città, sono riuniti sotto lo stesso tetto una scelta così ampia di cibi di qualità. Ci sono banchi di pesce, carni, salumi e formaggi. Ci potrei perdere più di un ora ma decido di recarmi a Stureplan, ricco di negozi e locali. L’area qua intorno è considerata il ritrovo più importante della City. Giù ora dalla Kungsgatan fino alle cosiddette Torri gemelle. Sono solo di 16 piani, ma in città sono molto considerate. Proseguo fino a Hotorget, un tempo sede del mercato del fieno ed ora di un vivace mercato all’aperto. Breve deviazione di qualche centinaio di metri fino alla Adolf Fredriks kyrka. Interessante la cupola affrescata. Nella vicina Sveagatan che percorro per tornare ad Hotorget, noto il Monk’s cafè  che ha in vetrina un numero incredibile di bottiglie vuote di birra e una proposta, all’interno, da fare girare la testa. Giunto a Hotorget passeggio per la commerciale Sergelgatan, piena di locali e negozi fino a giungere a Sergel Torg una piazza a due livelli, uno inferiore per i pedoni e una superiore per il traffico. In centro è eretto il famoso obelisco di vetro dello cultore Edvin Ohrstrom. Di sera, illuminato deve essere un vero spettacolo. Discendo la Klarabergsgatan fino alla Klarakyrka la più bella chiesa che ho visto a Stoccolma. Qui un tempo si trovava il convento di Santa Clara che nel 1527 fu demolito per ordine di Gustavo Vasa. Più tardi suo figlio commissionò questa chiesa dalla forma assai particolare. La sua torre principale è alta 116 metri ed è circondata da altre quattro più piccole. Interamente costruita in mattoni, possiede una bella pala d’altare, pulpito e un altrettanto pregevole organo. Quest’oggi sono riuscito a concedermi ben più di quello che avrei mai immaginato, anche grazie al bel tempo. Ora è giunto il momento di rilassarsi un poco passeggiando senza curarmi del tempo che trascorre fino a Gustav Adolfs Torg e i vicini giardini. Raggiungo il Palazzo reale con l’idea di percorrere per intero la Osterlangatan, via caratteristica di Gasla Stan ricca di bei negozi d’atmosfera, locali e case d’epoca. La percorro fino alla fine, a Jarntorget, dove incrocia l’altra via più bella della città vecchia, la Vasterlangatan. E’ il momento di cercare un buon ristorante per la cena e lo trovo quasi subito proprio qui. Questa sera gusterò un filetto di renna che allieterà la mia serata e che bagnerò con un bicchiere di Montecillo reserva della Rioja, spagnolo. Quindi prendo la metro qui vicina e torno in albergo a pianificare l’ultima giornata di domani. Oggi è martedì e me la prendo più comoda dato che non sono molte le cose da visitare rimaste. Dopo colazione esco dall’albergo notando a malincuore quanto il tempo sia mutato ancora. Ora scende un misto di pioggia e neve che però non riuscirà a modificare i miei programmi che sono quelli di vistare il Municipio della città e il Palazzo Reale di Gasla Stan. Per giungere al primo edificio ho due alternative, la metropolitana oppure percorrere il lunghissimo ponte Vasterbron che mi porterà direttamente alla zona di Kugsholmen. Scelgo la seconda. Costruito nel 1935 è costituito da due campate ed è percorso quotidianamente da 12.000 veicoli. Sempre sotto una debole pioggia, ma riparato dal mio ombrellino percorro tutta la Malarstrand fino allo Stadhuset, il municipio di Stoccolma. Durante il mio breve soggiorno ho notato quanto gli abitanti della città non si curino affatto di ripararsi dalla neve o dalla pioggia con gli ombrelli. I più camminano o fanno jogging con un berretto o cappuccio, molti addirittura a capo scoperto. Che tempra! Giunto al Municipio, divenuto il simbolo della città, acquisto il biglietto che mi da diritto a partecipare ad una vista guidata che parte proprio in questo momento. Si parte dalla sala blu al pianterreno, il principale salone delle feste del palazzo e dove il 10 dicembre di ogni anno si tiene il banchetto del premio Nobel. Dopo aver salito la scalinata si entra nella sala consigliare e quindi nella galleria del Principe, destinata ai ricevimenti ufficiali e con una bella vista sul Riddarfjorden. Il culmine della visita è rappresentata dalla sala d’oro a cui si accede da due magnifiche porte di rame del peso di una tonnellata l’una. Il salone è tappezzato da un mosaico bellissimo composto da 18 milioni di tessere di vetro e oro. Il salone è adibito a banchetto e può ospitare fino a 700 invitati. Terminata la visita mi dirigo verso Gasla Stan e il Palazzo Reale per l’ultima tappa del mio soggiorno. Acquisto il biglietto combinato che mi permette di vistare le sale del palazzo, il museo tre Konor e le sale del tesoro reale. L’ingresso è a mezzogiorno, ma noto i preparativi del cambio della guardia a cui assisto con interesse. Quindi entro nel Palazzo Reale costruito nel 1700 dopo che un furioso incendio distrusse la costruzione originaria dove vivevano i re. Inizio la vista dagli appartamenti di Stato dove la famiglia reale conduce le cerimonie ufficiali e i banchetti durante le visite dei capi di stato stranieri. Salita la bella scalinata realizzata da Tessin in marmo e porfido, entro per primo negli appartamenti di Bernadotte che prende il nome dagli splendidi ritratti della dinastia appunto Bernadotte. Begli affreschi, imponenti lampadari. Fra gli stupendi ambienti ricordo l’elegante sala delle colonne, la sede delle investiture e poi la Victoria drawing room con pareti damascate e fini decorazioni, specchi. Quindi la galleria di Bernadotte con busti e quadri alle pareti. Il gabinetto orientale ottagonale il cui arredo rococò è forse il più bello del palazzo. Ora entro negli appartamenti degli ospiti che occupano una maestosa parte del palazzo, residenza dei capi di stato in vista al paese. Ammiro il salone Meleager dove vengono scambiati i regali ufficiali, piene di arazzi e comò d’altissimo pregio. Negli appartamenti delle guardie sono presenti teche con all’interno boccali d’avorio intarsiato. La camera da letto di Gustavo III con due colonne, arazzi e altorilievi in marmo sul soffitto affrescato. Straordinaria la galleria Carlo XI, esempio di tardo-barocco svedese,  sull’esempio della galleria degli specchi di Versailles. Arazzi, stucchi bellissimi. Quindi la stanza da letto di Sofia Magdalena con quattro colonne e soffitto affrescato, pareti stuccate e comò con straordinari orologi d’appoggio. Infine la celeberrima sala detta mar bianco che serve da sala dei ricevimenti prima dei pranzi ufficiali. Uscito da questo lato del Palazzo Reale, mi dirigo verso l’ingresso in Slottsbaken dove si accede alla stanze del tesoro al di sotto del salone di Stato. Qui sono custodite le insegne reali, i simbolo più potenti della monarchia. Ci sono spade, scettri, corone e chiavi di stato di Erik XIV, la corona di Luvisa Ulrika, lo scettro, la corona e la chiave di stato di Ulrika Eleonora, la spada di Gustavo III. Per ultimo il trono d’argento della regina Cristina e la fonte battesimale di Carlo XI. Terminata questa stupenda visita mi reco al più modesto museo tre Konor, ospitato nella parte antica del palazzo. Qui si illustrano i circa 1000 anni di storia del palazzo, prima e dopo il devastante incendio del 1697. Bene, il tour della città è terminato, ma prima di ripartire per l’aeroporto di Skavsta voglio entrare nella Jacob kyrka. Niente di entusiasmante. Solo un piacevole altare e una teca con dentro gli oggetti preziosi della chiesa. Avrei tempo di visitare anche l’edificio dell’Opera in Gustav Adolfs Torg, ma purtroppo si può fare solo di domenica con tour guidati. Sono le 16.00 e prendo la metro sino a Cityterminalen. Giungo a Skavsta alle 17,30. Il volo della Ryanair, come al solito sarà in orario. Gradevole viaggio in una zona d’Europa mai visitata e che merita di essere approfondita in altri occasioni.

 

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