2022  Francia - Costa Azzurra

 

Costa Azzurra

 

30 ottobre - Domenica : approfittando del ponte del primo novembre, e di un meteo che si annuncia gradevole, partiamo la mattina molto presto, alle 4.00, per la Costa Azzurra arrivando a Mentone, la prima località del nostro programma, alle 8.00. E’ una tranquilla località balneare che, pur essendo relativamente poco conosciuta, è così affascinante da conquistarsi il soprannome di "perla della Francia". Ci dirigiamo subito alla promenade de Soleil, tra bar e ristoranti affacciati su una spiaggia di sassolini, ai piedi delle imponenti Alpi Marittime. E’ il luogo perfetto per una piacevole passeggiata in riva al mare, sullo sfondo di edifici moderni e vecchie casette dai colori vivaci. Giungiamo ai Bastioni, dov’è il museo di Jean Cocteau, genio e artista poliedrico, nominato cittadino onorario di Mentone. Passato il Porto Vecchio, ecco la spiaggia cittadina, la plage des Sablettes dove già alcune persone fanno tranquillamente il bagno. Il clima è gradevolissimo, e nonostante siamo a fine ottobre ci saranno già 25 gradi. Attraverso le stradine acciottolate del centro vecchio, che occupa un'intera collina all'interno della città, raggiungiamo la basilica di San Michele Arcangelo, purtroppo chiusa. Saliamo ancora fino al Cimitero del Vecchio Castello, dove riposano molti personaggi illustri tra cui William Webb Ellis, un pastore protestane britannico a cui è attribuita l'invenzione del rugby e tombe di aristocratici russi e inglesi che hanno occupato la zona nell'età d'oro della Costa Azzurra. Dopo aver ammirato un bel colpo d’occhio sulla sottostante zona del porto, e ridiscesi, percorriamo le vie centrali sino ad avenue Boyer con i suoi Jardin Bioves, particolarmente noti per le sculture di agrumi che colorano ogni anno il boulevard principale di Mentone, in occasione della Fête du Citron di agosto. I partecipanti all'evento si dilettano in originali creazioni di sculture e statue fatte esclusivamente di limoni e arance, ispirate ogni anno a tematiche differenti. Qui è anche il Palais de Europe, sede attuale del festival del film fantastico. Ripresa l’auto proseguiamo sino ad entrare nel Principato di Monaco, città Stato indipendente, uno dei più antichi al mondo, in quanto esistente dalla fine del XIII secolo. Si fa risalire all’iniziativa di Francesco Grimaldi, un nobile guelfo genovese che si impadronì con destrezza di un castello di proprietà di un rivale ghibellino. Come Stato indipendente nacque solo nel 1815, in seguito alla Restaurazione infatti, con essa non venne ricostituito il Sacro Romano Impero, e la maggior parte degli Stati Europei ricostituiti che prima del 1806 erano formalmente parte dell’Impero, furono in realtà fondati ex novo, nel senso di Stati sovrani indipendenti. Siamo subito affascinati dall’opulenza che ci avvolge, palazzi bellissimi, negozi sontuosi con le firme più autorevoli della moda e della gioielleria. Decidiamo di sostare al parcheggio del Casinò ed ammirare lo splendido palazzo che include anche il Grand Theatre, a lato. Vi entriamo, apprezzando il bello stile della Belle Epoque del salone d’ingresso. Fu Carlo III di Monaco che decise di fondare un casinò per rimpinguare le casse pubbliche. Il biglietto per entrare nella sale è di € 17,00. Sarebbe bello entrarvi e ammirare il Salone Renaissance con la sua collezione di slot machine, la Salle Europe, il Salone Rosa, la Salle Blanche fino alla Salle de Medicine. In questo luogo furono girate molte scene di Golden Eye, uno dei capitoli più famosi della saga di James Bond e di Ocean’s Twelve, sequel di Ocean’s Eleven, purtroppo ci sembra un costo eccessivo solo per darvi un occhiata, dato che a breve dobbiamo riprende l’auto per raggiungere un altro parcheggio vicino alla città alta, sede dei Grimaldi. Non possiamo evitare, tuttavia di soffermarci a bocca aperta, nei confronti dello sfarzo persino esagerato, e notato solo nei pressi dei grandi centri commerciali di Dubai, di questa Place du Casinò. Alla sua destra, infatti, è l’hotel de Paris, un edificio risalente al 1864 e dove il suo ristorante Louis XV-Alain Ducasse vanta 3 stelle Michelin. I prezzi variano dai € 1.000 ai € 1.700 a coppia. Le Ferrari, Bentley, Lamborghini e Rolls Royce che abbiamo visto qui non le abbiamo osservate in nessun altro luogo del mondo. Nella piazza c’è anche il curioso Sky Mirror, un disco lucido di acciaio concavo dell’artista Anish Kapoor, progettato per riflettere la fontana adiacente, il cielo e il Casinò. Ripresa l’auto raggiungiamo la zona di Place d’Armes, altro parking sotterraneo e poi saliamo, attraverso una scalinata, la Ramp Maior, che ci porterà alla Città Vecchia, che ha conservato intatto il fascino del Borgo medievale. Tutt’intorno un senso di ordine e pulizia davvero ammirevoli. Alla Place du Palais, dove la dinastia Grimaldi ha il suo Palazzo, in cuore antico del Principato, attendiamo il cambio della Guardia, che avverrà alle 11.55, ed effettuato dai Carabiniers du Prince, che dall’8 dicembre 1817, hanno come missione il servizio di guardia del Palazzo, la garanzia dell’integrità delle sue proprietà o residenze e le zone ad esse limitrofe, la prestazione dei servizi d’onore, il rispetto dell’attuazione delle leggi e la partecipazione al mantenimento dell’ordine pubblico. C’è un sacco di gente all’evento, e anche nelle vie strette del centro vecchio, che comunque percorriamo fino alla Cattedrale de Notre Dame Immaculée de Monaco, legata alla presenza dei Principi defunti, in particolare Ranieri III e la consorte Grace Kelly, la cui storia d’amore, a metà degli anni ’50 del secolo scorso, e culminata poi nelle nozze celebrate nella stessa Cattedrale, infiammò i rotocalchi di tutto il mondo. Di stile romanico bizantino, l’interno non offre molti spunti artistici. Notevole è solo il polittico della Pietà e la pala d’altare di San Nicola, entrambe realizzate da Ludovico Brea nel ‘500. Percorse le stradine del centro vecchio, torniamo alle terrazze della Place du Palais, da dove si gode di una fantastica vista su quasi tutti i quartieri che costituiscono il principato: Larvotto, Montecarlo, Condamine, Fontvieille. Il sottostante Boulevard Albert I, costeggia il porto, dove sono ancorati yacht da mille e una notte. La vista spazia fino ai grattacieli di Montecarlo e alla Tour Odeon, quello più alto (170 metri), a destinazione prevalentemente abitativa. Ridiscesi, e ripresa l’auto, decidiamo di effettuare un giro per le strade di questo piccola Stato, vetrine maestose, palazzi lussuosi, il Boulevard Albert I e poi il quai des Etats.Unis con il palazzo Ni Box, un avveniristico edificio bianco con le forme di un transatlantico che ospita piste di pattinaggio, bowling, discoteche. Gli yacht che si ammirano in questa zona del porto sono persino esagerati. Parcheggiamo nuovamente al parking del Casinò, passeggiando in tutta la zona adiacente fino alle 15.30 quando ripartiamo. Con l’autostrada giungiamo a Nizza. Parcheggiata l’auto in avenue Thiers, adiacente alla stazione ferroviaria, e preso possesso della nostra stanza all’hotel Azurea, diamo inizio alla visita di questa straordinaria città. Nizza si è sempre distinta per gioia di vivere e multiculturalismo, valori fondanti di una città che nella sua storia ne ha passate tante, tornando però ogni volta a splendere più di prima. Perciò, il turismo internazionale è la risorsa principale del territorio, con la “Promenade des Anglais”, luogo ideale per passeggiare, fare jogging e rilassarsi in riva al mare, come suo fiore all’occhiello. Percorriamo la commerciale avenue Jean Medecin fino alla Place Massena, la piazza più famosa della città, circondata da portici con caffè e ristoranti. E’ presente la Fontana del Sole, con la statua di Apollo e, molto curiose, su sette piedistalli, le moderne statue di Jaume Pensa, che rappresentano i continenti e di notte (come adesso, dato che è già diventato scuro) s’illuminano, creando una atmosfera molto suggestiva e romantica intorno alla piazza. Da qui ci inoltriamo nella zona pedonale, il centro vecchio, pieno di locali, brasserie, ristoranti e negozi di ogni genere. La zona assomiglia ai carrugi genovesi ed è piacevole perdersi fra le sue stradine. Ammiriamo la Cattedrale barocca di Santa Reparata per poi giungere a quella che è forse la strada più famosa, il corso Saleya, una profusione di locali e ristoranti e sede del mercato dei fiori. Ormai stanchi e affamati, scegliamo il ristorante La Storia, dove ceniamo con un filetto d’anatra con pure e salsa al miele, una zuppa di pesce, filetto di dorado con peperoni e melanzane e due bicchieri di bianchi Coté de Provence e Coté de Rhone. Soddisfatti della cena decidiamo di guadagnare la celeberrima Promenade des Anglais, Un lungomare di 7 chilometri che collega il porto con l’aeroporto della città, paradiso per i runners e i rollers di tutto il mondo, abituati a divertirsi sul larghissimo marciapiede senza intralciare i numerosi passanti. è il teatro del carnevale cittadino, celebre per la sua battaglia dei fiori, nonché sede della maggior parte degli alberghi di lusso tra cui spicca l’Hotel Negresco famoso per la sua cupola svettante. Sempre sulla Promenade si svolgono gare podistiche e ciclistiche di prestigio internazionale: dalla maratona “Nizza-Cannes”, alla mezza maratona di aprile, alla classica “Parigi Nizza” di ciclismo, gara di fama mondiale con oltre 70 edizioni all’attivo. I suoi abitanti oziano, comodamente seduti sotto i suoi pergolati e sulle leggendarie sedie blu disseminate lungo il tragitto. Purtroppo è stato anche teatro di un attacco terroristico il 14 luglio del 2016 quando un uomo, alla guida di un autocarro, ha volontariamente investito la folla che assisteva ai festeggiamenti pubblici in occasione della festa nazionale francese. Centinaia di persone vennero colpite, e la corsa del veicolo è proseguita per quasi due chilometri, durante la quale il conducente sparava all’impazzata procedendo a zig zag. Furono 84 i morti e più di 200 i feriti, di cui 50 in condizioni gravissime. Il giorno seguente l’attentato fu rivendicato dall’ISIS. Passeggiamo bellamente fino all’affascinante Hotel Negresco per poi ritornare in albergo attraverso boulevard Victor Hugo. Una splendida giornata!

1 Novembre - Lunedì : comincia con una ottima colazione in una vicina boulangerie, per poi riprendere la stessa Avenue Jean Medecin di ieri. Entriamo nella basilica neogotica di Notre Dame de l’Assumption, priva di alcun interesse artistico. Giungiamo a Place Massena ammirando, questa volta con la luce del giorno, tutta la zona ed entrando nuovamente nel centro vecchio. Attraverso la rue Rossetti, saliamo la escalier Julies Eynaudi fino alla collina du Chateau. Una volta qui c'era un castello, ma fu distrutto nel 1706 per ordine di Luigi XIV. Ci godiamo una passeggiata tra i suoi sentieri, i resti della cattedrale e della cittadella, per poi giungere alle terrazze panoramiche, dalle quale si ha un panorama straordinario sulla città sottostante, prima della zona del Porto e in seguito su tutto il resto della città, dominata dalla Promenade des Anglais. Ridiscesi, entriamo nella Chapelle Santa Rita, una delle più antiche in città, in stile barocco. Pregevole è la statua della Madonna del Monte Carmelo del 1765, realizzata da J.B.Ansaldi. Guadagnamo il corso Saleya, ora sede di un mercato di generi alimentari, fino all’Hotel de Ville (Municipio) e il bel Teatro dell’Opera. Percorriamo, infine la Promenade fino all’Hotel Negresco, invidiando le centinaia di persone che stanno facendo il bagno nella lunghissima spiaggia presente. Il clima lo permette alla grande. Attraverso il boulevard Gambetta saliamo a nord fino alla chiesa russa ortodossa di San Nicola. Nel XIX secolo Nizza non era frequentata solo da italiani e inglesi. Anche buona parte della corte dello Zar di Russia sceglieva di svernare in Costa Azzurra per via del clima mite e soleggiato della città. Da qui l’idea, nel 1859, di edificare la prima cattedrale russo ortodossa in Europa occidentale. A spingere per la realizzazione della chiesa fu Alexandra Fedorovna, vedova dello Zar Nicola I morto appena quattro anni prima. La Cattedrale di San Nicola, che stilisticamente ricorda quella di San Basilio a Mosca, da moltissimi anni è uno dei monumenti più visitati della città e dell’intera riviera. Con la dissoluzione dell’URSS e la nascita della Federazione Russa le cose sono notevolmente cambiate e la Francia che, pur aveva dichiarato il bene patrimonio storico nazionale, nel 2009 ha restituito la Cattedrale di Nizza alla Federazione Russa. Bene, la visita di Nizza è terminata, sebbene ci sarebbero da visitare anche i musei. Ma francamente, non mi sento attratto dal museo Matisse, dal museo Chagalle, per via dei generi pittorici che non amo, e nemmeno il museo delle Belle Arti detiene notevoli opere del Rinascimento italiano, fiamminghi o tedeschi, perciò recuperiamo la nostra auto e partiamo alla volta di Antibes. La Vieille Ville, è un quartiere storico brulicante di attività commerciali, fra cui anche un mercato dove trovare opere d'arte e generi alimentari. Si concentrano molti dei principali punti di interesse turistico, in primis la Cathédrale Notre Dame de la Platea d'Antibes, in stile barocco provenzale, esuberante quanto le intricate decorazioni che ornano le pareti e il soffitto all'interno dell'edificio. In essa sono presenti due opere molto interessanti: il crocifisso risalente al 1447 e una pala d'altare del 1513 dedicata alla Madonna del Rosario di Ludovico Brea. Qui vicino è anche il Palazzo Grimaldi, che ospita il Museo Picasso. L’artista scelse di abitare qui nel 1946 e oggi, il museo espone molte delle opere create dal genio spagnolo. Percorriamo ora la Amiral de Grasse sino a provare una seconda invidia verso i bagnanti che affollano la plage de la Gavette, alle spalle del porto commerciale. Attraverso il quai Henry Rambaud e i bastioni Saint Jaume, che proteggono l’entrata del porto di Vauban giungiamo alla statua della Nomade. Sono sei tonnellate di acciaio, alta otto metri e composto da lettere maiuscole bianche che ne delineano il contorno lasciando un ampio spazio al suo interno. E’ un gigante con la pelle di parole e accucciato, con le gambe vicine al petto, abbracciate. Michelangelo, Nicola Pisano, Canova, e decine di altri maestri, nell’atto della stesura di questo riassunto di viaggio, si stanno ancora rivoltando nella loro tomba! Molto meglio ammirare, dal quais de Milliardaires, gli yacht ormeggiati poco distanti. Un opulenza persino esagerata, insopportabile, che nonostante faccia restare a bocca aperta, materializza nella mente decine di raccapriccianti immagini di miseria intollerabile viste in mezzo mondo. Ritornati all’auto, prendiamo la direzione di Cannes dove, dopo aver preso alloggio all’Arcotel nei pressi della stazione, cominciamo le nostre visite dalla vicina Notre Dame de Bon Voyage che, a parte la piacevole struttura esterna, non presenta al suo interno opere di pregio se non due belle vetrate istoriate. Raggiungiamo il famoso Boulevard de la Croisette. Lungo circa due chilometri, questo celebre boulevard è costeggiato dal mare e dalle splendide spiagge della città da un lato e da una sfilza di alberghi, ristoranti e boutique di lusso dall'altro. In occasione del famoso Festival del Cinema di Cannes, il viale viene letteralmente preso d'assalto da celebrità, giornalisti, fan e curiosi. Il resto dell'anno è invece una meta molto amata da chi desidera passeggiare, fare jogging o semplicemente rilassarsi seduto su una panchina o in uno dei numerosi bar e ristoranti in riva al mare. Gli artisti invitati al festival possono immortalare la loro presenza lasciando le impronte delle loro mani in uno dei "riquadri" che sono nel pavimento che circonda il perimetro. Adiacente al palazzo c’è anche il grande Casinò Barriere. Ammirato il bellissimo Hotel de Ville, ci rechiamo al vicino Suqet, il cuore storico della città. Questo suggestivo quartiere, caratterizzato da tortuose stradine su cui si affacciano ristoranti e negozietti, sale fino alla gotica Notre Dame de Esperance, col suo portico in stile rinascimentale. Sormontato da un campanile romanico a pianta quadrata, le cappelle del suo interno sono dedicate alle confraternite di artigiani preposti alla loro decorazione. Sopra l'altare maggiore è la bella statua della Madonna della Speranza, in legno dorato, che risale al XVI secolo. Nella cappella del fonte battesimale, invece, una rarissima scultura di origine borgognona del XIV secolo che raffigura Sant’Anna. Percorriamo le sue caratteristiche stradine acciottolate fino ad una terrazza panoramica da dove si ammira un fantastico panorama della città. Scesi di nuovo all’Hotel de Ville, prendiamo la rue Felix Faure che continua in seguito sulla rue d’Antibes, le due arterie più importanti dello shopping cittadino. Sono centinaia i locali e i negozi presenti, tra cui molte firme conosciute. Dopo una frugale cena, consumata in albergo, usciamo di nuovo per ammirare come assume la zona col fascino serale. Percorriamo un tratto del Boulevard de la Croisette a ritroso per poi tornare indietro, questa volta ammirando gli stupendi palazzi ed hotel sul lato opposto al mare dove sono decine i negozi delle grandi firme internazionali. Uno sfarzo che ho visto solo in pochi altri luoghi al mondo; sono presenti Gucci, Balenciaga, Cartier, Dolce e Gabbana, Armani, Louis Vitton, Christian Dior e altri e altri, fino ad un parossismo di ostentata ricchezza da far venire persino il giramento di testa. Giunti al Vieux Port, situato ai piedi della collina del Suquet osserviamo i tavolini all'aperto dei numerosi bar e ristoranti lungo Quai Saint-Pierre. Utilizzato per lo più come porto turistico, il Vieux Port ospita imbarcazioni da diporto, yacht di lusso e alcune barche da pesca. Inutile dire la sontuosità di alcuni yacht che ammireremo lungo i tre lati del suo perimetro. Ce ne saranno una cinquantina, uno più bello dell’altro. Ritorniamo all’albergo, ancora dalla rue de Antibes, non prima di aver gustato un ottimo gelato e una crepe in un localino sulla via.

2 Novembre - Martedì : nostro ultimo giorno, ce la prendiamo un po’ più comoda, partendo dopo un'altra buona colazione, verso le 8.30. Il meteo oggi prevede pioggia, per gran parte della giornata. E’ nostra intenzione visitare Ventimiglia e Sanremo, sulla riviera ligure, ma nei pressi di Nizza si abbatte un pioggia furiosa che ci rende pessimisti riguardo ai nostri propositi, ma nei pressi di Ventimiglia, sembra che la violenza diminuisca, così decidiamo di parcheggiare a Ventimiglia alta, uno dei più importanti centri storici della Liguria, che conserva quasi dieci secoli di storia della città. Dal VIII secolo con l’arrivo dei Longobardi, la popolazione abbandonò la città romana sottostante e il centro abitato venne trasferito sul colle più elevato e protetto al di là del fiume Roja. La città alta rimase il centro della vita della città fino al 1800, quando l’arrivo della ferrovia favorì lo sviluppo della comune come lo conosciamo oggi. All’interno delle sue mura e tra i suoi vicoli si conservano chiese, oratori, e un fascino notevole. Ci armiamo di ombrello e raggiungiamo la piazzetta dove è presente la cattedrale di Santa Maria Assunta. Dopo la fine della funzione religiosa che si stava officiando ne ammiro l’interno che, seppur spoglio, offre una certa originalità come la sua cupola. In fondo alla navata sinistra è presente una notevole Madonna col Bambino di Barnaba da Modena, del 1375 e una tela di Giovanni Carlone: San Secondo invoca la protezione della Sacra Famiglia. Nella cripta c’è anche un originalissimo battistero in pietra. Lungo la centrale via Garibaldi è anche il bell’Oratorio dei Neri, dal colore della cappa indossata dai confratelli della Misericordia. Al suo interno pregevoli opera pittoriche dei pittori Serra e Carrega. Più avanti, al termine del quartiere, entriamo anche nella chiesa di San Michele Arcangelo che tuttavia non presenta nulla di interessante. Bene, alla fine ci siamo concessi anche Ventimiglia, e per giunta la pioggia è cessata. Lungo la strada, verso Sanremo, sta comparendo anche un timido sole. Parcheggiamo lungo il porto e percorriamo corso Garibaldi fino a piazza Colombo, da cui inizia la parte più interessante della città. Località turistica rinomata per i fiori, ospita anche il Festival della canzone italiana, il premio Tenco e il rally di automobilismo. Proprio all’inizio della via Matteotti, la via dello shopping sanremese e centro nevralgico della città, con le botteghe storiche e numerosi bar e locali, ecco il famoso Teatro Ariston, il celebre palcoscenico dove ogni anno si svolge il festival della canzone italiana o, semplicemente, Festival di Sanremo. L’Ariston, durante l’anno, è un cinema multisala e teatro, dove vengono rappresentati balletto, lirica, mostre, cabaret e altre manifestazioni musicali. La sala principale dove si svolge ti festival ha una capienza di 2000 posti a sedere. Più avanti, prima della stazione, c’è il Casinò, uno dei soli quattro presenti in Italia. Inaugurato nel 1905, è in stile liberty. Nei pressi saliamo attraverso la via Corridoni fino a piazza San Siro, dove è la cattedrale di San Siro, edificata nel 811 e riedificata nel XIII secolo, l’edificio religioso più antico di Sanremo. E’ ora nostra intenzione salire fino alla Pigna, il centro storico della città, che conserva tutto il fascino del Medioevo. E’ chiamato la Pigna per la sua caratteristica conformazione, un labirinto di vicoli, scalinate, archi, passaggi coperti, che si diramano ad anelli concentrici dalla sommità della collina. Giunti in cima, dopo una faticosa serie di scalini, ammiriamo un parziale panorama della città, e poi entriamo nel Santuario Madonna della Costa. All'interno è presente un cospicuo numero di statue in legno, alcune delle quali attribuite allo scultore Anton Maria Maragliano, la Decollazione del Battista di Giulio Cesare Procaccini e, sopra l'altare maggiore, la Madonna col Bambino attribuito al pittore Nicolò da Voltri. Ridiscesi, e dopo essere entrati nella piccola chiesa di San Giuseppe, anonima, e vista la cattedrale di San Siro ancora chiusa, (apriva alle 16), decidiamo di tornare nei pressi del Casinò e svoltare subito dopo verso la Chiesa Russa, realizzata, nel 1912, quando la comunità russa, in villeggiatura a Sanremo, raggiungeva un migliaio di persone, avendola scelta come luogo turistico e per soggiorni curativi. Oggi è una nei simboli più celebri di Sanremo. Questo edificio è contraddistinto dalle cupole tonde tipiche dell’architettura russa e all’interno del cortile si possono ammirare i busti di Vittorio Emanuele III e di Elena del Montenegro. Tornando verso la cattedrale di San Siro gettiamo un occhio anche all’interno della chiesetta dei Frati Cappuccini, adiacente al Casinò, non notandovi nulla di menzionabile. Nella cattedrale, invece è presente un interessante crocefisso nero, opera di un autore sconosciuto, probabilmente del XV secolo. Sulla via Matteotti sostiamo in un localino che propone anche una ottima focaccia genovese, caffè, sigaretta, ed ora siamo pronti per ripartire, ma in piazza Colombo vediamo aperta anche la chiesa di Santa Maria degli Angeli e così, dopo una breve visita all’interno, torniamo all’auto e riprendiamo la strada di casa. Sono stati tre giorni intensi, ma gratificanti che ci hanno fatto conoscere una delle più belle zone dell’intero Mediterraneo.

 

 

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